Italia viva è per "un grande piano di investimenti verdi sul modello di quello lanciato dalla Merkel e se possibile più ambizioso", ma "questo non significa alzare le tasse agli agricoltori o ad altri: se lo facessimo faremmo un danno a chi cura il territorio". A sostenerlo è il leader di Italia viva, Matteo Renzi, in un'intervista al Messaggero. "Per difendere l'ambiente - insiste Renzi - dobbiamo coinvolgere gli agricoltori, non tassarli. Per il nostro Piano Verde servono i contatori digitali e le nuove tecnologie, non la politica dei no alle metropolitane e alle tramvie".
Renzi parla anche della sua uscita dal Pd: "Mandato a casa Salvini dovevamo fare chiarezza in casa nostra. Zingaretti ha scelto per le riforme un deputato che era contro il referendum e per il lavoro chi ha sempre attaccato il Jobs act: una radicale discontinuità, come se si vergognasse delle nostre politiche. E prima delle singole scelte c'è un dato di fatto: sette anni di litigi, discussioni, fuoco amico hanno stancato tutti, per primi gli italiani".
Quanto alla vicenda giudiziaria che ha coinvolto la sua ex fondazione Open, Renzi dice: "Nessuna polemica. Non è la prima inchiesta che viene dal procuratore Luca Turco e dal suo capo Creazzo: sono certo che non sarà l'ultima. Che lavorino tranquilli sui numerosi dossier che hanno aperto: noi rispettiamo i magistrati e aspettiamo le sentenze della Cassazione, come prevede la Costituzione. Tutto il resto è polemica sterile".