Sono giorni decisivi per la legge di Bilancio e per il confronto tra l’Italia e la Commissione Europea, finalizzato ad evitare al nostro Paese la procedura d’infrazione.
La scelta del Governo Conte di ridurre il deficit previsto per il 2019 dal 2,4 al 2,04% è ritenuta giusta dal 62% degli italiani, convinti dell’opportunità di evitare la procedura d’infrazione e i rischi dello spread, mantenendo però le misure economiche fondamentali. Per un quarto dei cittadini si tratta invece di una scelta sbagliata che rischia di ridurre l’impatto delle scelte previste inizialmente nella manovra dell’Esecutivo M5S-Lega. È uno dei dati dell’indagine condotta dall’Istituto Demopolis, diretto da Pietro Vento.
Nella partita in atto si è inserita, nel frattempo, la scelta del presidente francese Macron di superare il deficit del 3% per venire incontro alle richieste dei Gilet gialli e placare le tensioni sociali. Il 71% degli italiani, intervistati da Demopolis per il programma Otto e Mezzo, ritiene che la Commissione Europea debba prevedere per il nostro Paese un trattamento analogo a quello che si ritiene di poter applicare per la Francia, evitando una sperequazione tra 2 Paesi fondatori dell’Unione.
“Sono tre – spiega il direttore dell’Istituto Demopolis Pietro Vento – i provvedimenti contenuti nella manovra che l’opinione pubblica sembra apprezzare maggiormente: il blocco dell’aumento Iva, indicato da 9 cittadini su 10; le pensioni minime di cittadinanza a 780 euro, la riforma della legge Fornero a quota 100”.
Nota informativa – L’indagine è stata condotta dall’Istituto Demopolis, diretto da Pietro Vento, il 12 e il 13 dicembre 2018 per Otto e Mezzo su un campione stratificato di 1.500 intervistati, rappresentativo della popolazione italiana maggiorenne. Supervisione della rilevazione demoscopica di Marco E. Tabacchi. Coordinamento di Pietro Vento, con la collaborazione di Giusy Montalbano e Maria Sabrina Titone. Approfondimenti e metodologia su www.demopolis.it