Mentre il Pd è ancora fermo sul no di Grasso e dialoga con D'Alia per trovare la quadra su una candidatura (al momento si stanno vagliando profili provenienti dalla società civile) nel centrodestra le trattative potrebbero essere ad un punto di svolta. Perchè Alfano ha offerto un'alleanza a Forza Italia, con i buoni uffici di Miccichè. Con la premessa che un eventuale appoggio di Ap (o di Italia al Centro, la nuova aggregazione che dovrebbe nascere con Sc e Ala) dovrà fare da apripista ad una 'treguà a livello nazionale.
Contatti tra il ministro degli Esteri e i vertici di FI
"Basta fatwa", l'invito del ministro degli Esteri al leader azzurro. Nei prossimi giorni potrebbe esserci un incontro tra Alfano, Letta e Ghedini, per parlare proprio della Sicilia. Un incontro però dato in forse da fonti azzurre. Perchè ci potrebbe anche essere un'intesa a livello regionale (Alfano ha lanciato il nome dell'eurodeputato La Via ma FI e centristi potrebbero convergere sulla figura di Musumeci) ma da Arcore si esclude categoricamente un patto in vista delle Politiche. Berlusconi ha delegato Miccichè per cercare una soluzione. FI resta 'freddà sull'ipotesi di un accordo ma non c'è alcuna apertura per il voto dell'anno prossimo. "Alfano ci farebbe perdere voti, viene percepito come traditore, non c'è alcuna possibilità di un asse futuro con Ap", spiegano dal partito azzurro. I centristi stanno cercando di tornare al tavolo della legge elettorale per abbassare le soglie di sbarramento ma va avanti, coordinata da Ghedini, anche l'operazione Costa che due giorni fa ha incontrato De Luca, Tosi, De Poli e i rappresentanti del Partito liberale. Manovre in corso anche a sinistra: Mdp e Sinistra italiana stanno lavorando con Orlando, sottolinea un ex dem, ad una lista.
Alfano confessa (scrive La Sicilia): "Attualmente io sono corteggiatissimo come non mai dalla sinistra in Sicilia, perché il Pd è disperato dopo che il presidente del Senato Grasso ha rifiutato la candidatura. Così hanno proposto a me e ai miei uomini di scendere in campo. Parlando con Miccichè gli ho detto che se vogliono vincere contro Grillo e contro Renzi contemporaneamente e a prescindere da Salvini, in Sicilia hanno una chance irripetibile e io sono disponibile ad aiutarli".
Un patto per vincere in Sicilia
Insomma, Alfano vuole ritrovare il cammino con il suo ex leader Berlusconi, rientrare nel gioco del centrodestra partendo dalla sua Regione, ma non intende essere un semplice comprimario, scrive oggi la Stampa. "Non siamo disponibili ad essere dei donatori di sangue. I nostri voti sono determinanti. Si può vincere contro Grillo e Renzi, a differenza di quanto accaduto in Liguria. A Genova Berlusconi ha dovuto dividere il successo con Salvini. In Sicilia, invece, potrebbe vincere e dire che il merito è tutto suo". Il ministro degli Esteri, scrive ancora il quotidiano torinese, 'cerca di allettare così il Cavaliere e guarda a quello che accadrà alle politiche: mettere a disposizione di una coalizione di centrodestra i suoi futuri parlamentari. Fare tutto adesso, mentre si è ancora al governo, è un’operazione azzardata, che non tiene conto dell’ostracismo di Salvini e Giorgia Meloni. Oltre al fatto che Ap ha già perso il ministro Enrico Costa e il sottosegretario Massimo Cassano'.
Caustico Pietrangelo Buttafuoco sul Foglio: "Angelino Alfano dice a Silvio Berlusconi 'ripartiamo insieme'. Lo dice a proposito della Sicilia dove alle imminenti elezioni regionali tutto il centrodestra può tornare unito, alfaniani compresi che – giusta centralità moderata – a Palermo sono stati stampella, sostegno, protesi e pannolino dell’uscente Rosario Crocetta, il nefasto governatore. Alfano chiede altresì che il Cav. gli tolga la fatwa e questo ultimo dettaglio è proprio bello: tanti ne avuti di copricapo, Berlusconi – il colbacco, il casco edile, il berretto da marinaio, la bandana – ma il turbante ancora no. Ma finché c’è harem, c’è speranza".