Con tre giorni di anticipo sul calendario fissato dal Regolamento, la Giunta delle immunità del Senato voterà nel pomeriggio di martedì prossimo la proposta del relatore, Maurizio Gasparri, di respingere l'autorizzazione a procedere contro Matteo Salvini, che il Tribunale dei ministri di Catania accusa di sequestro di persona aggravato.
Il caso Diciotti, la vicenda della nave della Guardia costiera bloccata per giorni lo scorso agosto con 177 migranti a bordo al largo del porto di Catania, giunge all'atto finale del primo passaggio a palazzo Madama. Alle 13.30 - ha annunciato oggi lo stesso senatore di Forza Italia, presidente dell'organismo - i 23 commissari si riuniranno per le dichiarazioni di voto.
"Stiamo ragionando"
Si conoscerà solo allora anche la decisione del Movimento 5 stelle, che sino ad oggi non si è pronunciato ufficialmente sulla questione. "Stiamo ragionando. Martedì saprete la nostra posizione", ha detto il pentastellato Mario Giarrusso al termine della seduta di questa mattina, durata circa tre ore e dedicata alla conclusione della discussione generale. Il senatore non ha invece risposto a cronisti che gli hanno chiesto se il Movimento attiverà una consultazione online e se nei prossimi giorni ci sarà una riunione con Luigi Di Maio per sciogliere definitivamente la riserva.
Probabilmente il tema sarà affrontato lunedì, all'assemblea dei parlamentari convocata per la sera dal vice presidente del Consiglio. Il 'no' del Movimento 5 stelle alla richiesta dei magistrati siciliani è comunque dato da molti per scontato, nonostante le voci in disaccordo. Questa mattina la senatrice Elena Fattori (che non fa parte della Giunta) ha ribadito la sua contrarietà: "Lo Stato e il governo non coincidono", ha affermato spiegando che "se non si riesce a fare una buona politica per convincere l'Unione europea ad aiutarci con i migranti, non si possono sequestrare delle persone".
Dopo la Giunta, la parola all'Aula
A giudizio di Matteo Renzi un no all'autorizzazione a procedere "sarebbe per M5s il più incredibile dietrofront della storia. Ma pur di mantenere la poltrona credo che questi voteranno di tutto. Sono passati dal gridare 'onestà' a dare il salvacondotto a Salvini pur di stare al governo".
Contro la risoluzione Gasparri voterà Pietro Grasso, ex presidente del Senato ed esponente di Liberi e uguali. "La proposta che è sottoposta alla nostra attenzione dice sostanzialmente 'il fine giustifica i mezzi'. Nel senso che se il fine è politico qualsiasi modalità puo' essere adottata in relazione al perseguimento di quello scopo. Questo non si può accettare senza un bilanciamento degli interessi", ha sottolineato l'ex magistrato ricordando di non aver comunque ancora espresso ufficialmente la sua decisione, cosa che farà martedì. Dopo il voto della Giunta la parola passerà all'Aula che si dovrà pronunciare entro il 25 marzo.