“A livello nazionale, se tutto è iniziato nel 2009, il 2020 potrebbe essere l’anno della fine politica dei Cinque stelle”. È il pronostico del sindaco di Parma Federico Pizzarotti sul futuro del Movimento fondato da Beppe Grillo e Gianroberto Casaleggio in un’intervista a La Stampa.
Primo sindaco a Cinque stelle nella storia italiana e primo anche ad essere sospeso dal Movimento, da quasi otto anni primo cittadino di Parma, Pizzarotti pensa che il voto in Emilia-Romagna di domenica 26 gennaio rischia di accelerare questa prospettiva per il M5S, perché “Bonaccini rappresenta una proposta politica seria” e anche perché “il mondo delle sardine ha risvegliato un certo orgoglio di sinistra – che non vuol dire Pd - legato a tematiche e valori più che a proposte specifiche” analizza il sindaco, che aggiunge: “Questo ha determinato in una fascia di opinione pubblica demotivata e incerta un sentimento che si esprime in questa scoperta: ‘che bello c’è un risveglio della gente!’”.
Sul futuro dell’Emilia Pizzarotti si sente di scommettere che “alla fine vincerà Bonaccini” ma fino all’ultimo giorno “tutto resterà incerto, perché anche in Emilia siamo dentro un’onda più grande, quella stessa che negli Stati Uniti, nel Regno Unito o in Austria, ha consentito di far prevalere un elettorato ‘decentrato’, che spesso va al di là del raziocinio in senso stretto”, un vento che “è comunque difficile contrastare, anche per chi dispone di tutte le credenziali”.
Quanto ai 5 Stele, invece, Pizzarotti pensa che dopo l’Emilia “Pd e Cinque stelle faranno due cose: proveranno a rifondarsi, ma entrambi non toccheranno il governo”.