Esiste un rischio di nuovi ricorsi in casa 5 Stelle? Secondo quanto viene riferito, ci sarebbero i margini perché gli sconfitti alle primarie online possano ricorrere dopo le 'incursioni' dell'hacker nella piattaforma Rousseau. Ma secondo quanto si apprende da fonti autorevoli M5S, la volontà dei pentastellati è comunque di "andare avanti tranquilli" e di 'blindare' il nome di Luigi Di Maio. Che nella sua prima uscita a Milano da candidato premier e leader del Movimento ha parlato con i giovani startupper di innovazione e ha liquidato le domande dei giornalisti sui malumori interni al Movimento con una risposta netta: "Io sono impegnato con tutto il Movimento 5 stelle a cambiare il mio paese. Il resto non mi interessa".
"Noi unico argine agli estremismi"
E che Di Maio non corra alcun pericolo di essere 'spodestato', lo dimostra anche il fatto che non ci sia un Codice di comportamento che preveda penali come invece per la sindaca di Roma, Virginia Raggi: "No non è previsto" si limita a dire. E nel suo ruolo di candidato premier e leader commenta così le elezioni in Germania: "Dimostra che noi siamo l'unico argine agli estremismi in Europa".
Soddisfazione per la kermesse di Rimini
Secondo quanto viene riferito, i 'vertici' pentastellati sarebbero soddisfatti per la riuscita della kermesse - quasi 50mila persone registrate - anche se l'ombra di Roberto Fico rimane con la questione del candidato premier che è anche Capo politico; problema che resta sul tavolo. Grillo però ha cercato di stemperare le tensioni, tra un abbraccio e una pacca sulle spalle, sostenendo anche che tra i due - Fico e Di Maio - ci sarebbe solo un problema caratteriale: il primo "romantico", così lo ha definito, il secondo più orientato alla carriera; pragmatico come spesso viene definito il giovane candidato premier. E il Garante Grillo, che non ha esitato più volte a ricordare che lui non va via perché il Movimento è nel suo Dna, è convinto che i due, effettivamente opposti da un punto di vista caratteriale, alla fine lavoreranno insieme per il bene del Movimento.
L'hacker Rogue0: "Queste le prove della violazione di Rousseau"
Nel frattempo, lo spettro di attacchi hacker continua ad agitare il Movimento. Rogue0, lo stesso pirata informatico che in agosto aveva penetrato i server della piattaforma Rousseau, scaricando e mettendo in vendita tutti i dati degli utenti contenuti sul sito, la sera del 24 settembre ha pubblicato su Twitter le schermate che dimostrerebbero il suo accesso agli account del gotha del movimento. Uno fra tutti, quello del padre dei cinque stelle, Gianroberto Casaleggio, scomparso più di un anno fa. Ma tra gli screenshot compaiono anche altri nomi celebri del partito: Mario Bucchich, uno dei soci storici della Casaleggio, Pietro Dettori, social media manager del blog, Massimo Bugani, uno dei tre membri del board dell’Associazione Rousseau, e infine Marco Maiocchi, l’unico programmatore interno alla Casaleggio, che con non poca ironia usa come nickname ‘Il temporeggiatore’, come riportato dalla Stampa.
Nell'arco della giornata precedente il cracker (hacker malevolo) aveva già dimostrato di poter accedere agli account di altri utenti, tra i quali quello del candidato governatore siciliano Gianluca Cancelleri, votando e commentando al posto loro. E per i più scettici, sotto un commento dell'utente Massimo Ferrari, con scritto "Propongo me Massimo Ferrari come admin", compariva la scritta "--- ROGUE0 WAS HERE ---". Rogue0 è stato qui.
L'ombra di Rogue0 in potenza incombe sulla corsa a Palazzo Chigi del movimento. Perché il pirata informatico ha scelto di manifestarsi nel più cruciale dei momenti: il giorno delle primarie. E così facendo ha creato i presupposti affinché gli sfidanti del premier in pectore possano ricorrere in giudizio, e chiedere la sospensione dell’esito delle consultazioni. Praticamente il bis delle ‘regionarie’ siciliane, quando il ricorso di un escluso ha portato il 12 settembre alla sospensione dell’esito da parte del tribunale di Palermo. Fortunatamente per Grillo e Di Maio, i candidati alle primarie non sembrano interessati ad adire le vie legali. Lo sfidante Vincenzo Cicchetti ha detto: “Non avrebbe alcun senso, non ho i mezzi economici o il tempo di un politico”.
"Tutto questo non ha niente di politico"
Ma cosa abbia scatenato le ire di R0gue0 nei confronti del M5S lo spiega lui stesso all’Agi: "Tutto questo non ha niente di politico, è solo avversione contro l'incompetenza tecnica epocale". Grillo aveva spacciato per sicuri i sistemi informatici, con proclami come ‘Gli hacker sono stati respinti’, ‘La nostra casa era difesa come una fortezza’ e ‘Il doppio passaggio dell’sms sul cellulare, istituito per garantire la sicurezza totale del voto’. La verità, come confermato da tutti gli esperti, è che la piattaforma fa acqua da tutte le parti. David Puente, ex dipendente della Casaleggio e oggi debunker, ricorda che le falle della piattaforma del blog di Grillo furono spiegate alla Casaleggio già nel 2012, e da allora pare che nessuno abbia ancora preso sul serio il problema. Mentre ieri, durante numerosi test, l’hacker ‘buono’ Evariste Galois - che ad agosto aveva avvisato la Casaleggio delle criticità sulla sicurezza di Rousseau - ha scoperto che impostando una password da dieci caratteri, per accedere alla piattaforma ne sono sufficienti solo otto.
Su beppegrilloit è richiesta pswd da 8 a 10 chars. Registratevi con una pswd lunga 10 chars e fate login con i primi 8. Dovrebbe funzionare.
— evariste.gal0is (@evaristegal0is) September 25, 2017
Ma non si può certo dire che l’intervento di R0gue0 su Rousseau abbia condizionato il voto. Di Maio ha vinto, la profezia si è avverata, e i suoi sfidanti sono tornati nel buio dal quale erano emersi per pochi giorni di gloria. “Senza neanche una telefonata”, confessa Cicchetti. Ma allora che conseguenze ha, in concreto, la presenza di un ‘clandestino informatico’ nel sistema di voto del M5S? “Non te lo posso dire, ci faccio molte cose. Usa l'immaginazione. Io comunque resto qui dentro”, ha detto l’hacker, contattato per un commento. Con l’accesso a un archivio di dati personali grande quanto la piattaforma Rousseau, che conta oltre 170mila iscritti, un pirata informatico potrebbe cercare di accedere alle caselle di posta elettronica o ai dati bancari degli utenti, che spesso usano la stessa password per tutto. “Ecco stai usando un po' di immaginazione”, ha risposto.