Mattarella, ha promulgato la legge sulla legittima difesa e ha inviato una lettera ai Presidenti del Senato, Maria Elisabetti Alberti Casellati; della Camera, Roberto Fico, e al Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte per sottolineare che "la nuova normativa non indebolisce né attenua la primaria ed esclusiva responsabilità dello Stato nella tutela della incolumità e della sicurezza dei cittadini, esercitata e assicurata attraverso l'azione generosa ed efficace delle Forze di Polizia".
Nella lettera il Capo dello Stato evidenzia che la legge, attribuendo "rilievo decisivo 'allo stato di grave turbamento derivante dalla situazione di pericolo in atto' (...) presuppone, in senso conforme alla Costituzione, una portata obiettiva del grave turbamento e che questo sia effettivamente determinato dalla concreta situazione in cui si manifest" e rileva che "l'articolo 8 della legge stabilisce che, nei procedimenti penali nei quali venga loro riconosciuta la legittima difesa 'domiciliare', le spese del giudizio per le persone interessate siano poste a carico dello Stato, mentre analoga previsione non e' contemplata per le ipotesi di legittima difesa in luoghi diversi dal domicilio".
Una segnalazione, inoltre, sull'articolo 3 della legge che "subordina al risarcimento del danno la possibilità di concedere la sospensione condizionale della pena, nel caso di condanna per furto in appartamento o per furto con strappo ma che lo stesso non è previsto per il delitto di rapina. Un trattamento differenziato tra i due reati nonè ragionevole poiché - come indicato dalla Corte costituzionale, nella sentenza n. 125 del 2016 - 'gli indici di pericolosità che possono ravvisarsi nel furto con strappo si rinvengono, incrementati, anche nella rapina'".