La legge 194 non si tocca. Le forze politiche, M5s e Pd in testa, innalzano un muro a difesa della legge sull'aborto, che rischia di essere messa in discussione da una proposta presentata alla Camera dal deputato leghista Alberto Stefani, e da cui lo stesso Matteo Salvini prende le distanze bocciando l'iniziativa.
Il tema della legge 194 accresce la tensione che già si registra da giorni sul fronte diritti e famiglia, in vista del Congresso mondiale delle Famiglie che si svolgerà nel week end a Verona e al quale sarà presente il vicepremier leghista, mentre i 5 stelle hanno bollato l'appuntamento come "ritorno al Medioevo", fino alla decisione assunta nei giorni scorsi dal premier Giuseppe Conte di revocare il patrocinio della presidenza del Consiglio.
Cosa prevede la proposta di Stefani
Ma la proposta di legge del leghista Stefani, che mira a porre in essere azioni per disincentivare l'aborto, tra cui l'adozione del bambino già durante la gestazione, riaccende gli animi e riacuisce le divisioni interne al governo tra pentastellati e Lega. La proposta di legge è stata presentata alla Camera lo scorso ottobre e assegnata alle commissioni riunite Giustizia e Affari sociali una decina di giorni fa.
Oggi diverse parlamentari del Pd hanno tenuto una conferenza stampa per bloccare qualsiasi iniziativa che miri ad intaccare la legge sull'aborto, alla parola d'ordine di "dovranno passare sul nostro corpo". Ma in campo sono scesi anche ministri, dal Guardasigilli Alfonso Bonafede alla titolare del dicastero per il Sud Barbara Lezzi, fino al vicepremier e leader M5s Luigi Di Maio.
Salvini stoppa il testo del deputato
Ed è stato Salvini in persona a stoppare il testo del deputato leghista, mettendo ben in chiaro che si tratta di "polemiche inesistenti. Noi tuteliamo le famiglie italiane. Ma divorzio, aborto, parità di diritti tra donne e uomini, libertà di scelta per tutti non sono in discussione".
"Non ci sono dubbi che la legge 194 sia una conquista del nostro paese: mi guarderei bene dall'intervenire", ha scandito in mattinata il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede che, interpellato poi sul convegno di Verona sulla famiglia, ha aggiunto: "è medioevo, l'ho detto e lo ribadisco".
Arriva poi il voto della Direzione Pd: "Difendere e impedire ogni arretramento sulla 194, combattere la violenza di genere, promuovere attivamente la parità tra uomo e donna, difendere le fondamentali conquiste sul piano dei diritti civili e della libertà femminile". Sono i punti cardine di un ordine del giorno, presentato da Monica Cirinnà e Francesca Puglisi e assunto all'unanimità dalla Direzione dem. "Non c'è alcuno spazio per interventi o revisioni sull'interruzione volontaria della gravidanza.
"Il principio di autoderminazione della 194 non può essere stravolto"
Il principio di autodeterminazione sancito dalla Legge 194 non può essere stravolto", garantisce la ministra Lezzi. "Parlare della 194 non ha senso, è un falso problema. Inutile discutere su queste cose, è evidente che parliamo di una legge indiscutibile", è categorico Luigi Di Maio. La proposta leghista è "un obbrobrio giuridico che ci riporta a tempi antichi, che mina la libertà delle donne, attacca la legge 194, non aiuta la maternità", afferma Ettore Rosato (Pd), vicepresidente della Camera.
Anche la vicepresidente pentastellata di Montecitorio, Maria Edera Spadoni, chiarisce: "M5s è garante, la 194 non si tocca e finchè ci saremo noi al governo non ci sarà alcun passo indietro sui diritti".