Se non vogliono ascoltare la Lega, almeno ascoltino il grido d'allarme del Paese. È l'ultima variazione dell'appello alla maggioranza che Matteo Salvini, inascoltato, ripete ormai da giorni. Incontrando i cronisti al Senato il segretario leghista, chiarisce la natura della sua offerta di un "comitato di salvezza nazionale" e sottolinea di non essere disponibile ad alcun 'governissimo'.
"Ovviamente io non penso a nessun governo - scandisce -. Noi non sosterremo nessun governo con Renzi, Di Maio e Zingaretti. Noi vogliamo semplicemente avanzare delle proposte. L'unico governo possibile dopo questo lo decidono gli italiani. Non penso neanche lontanamente a un altro presidente del Consiglio che non passi dal voto popolare".
"Se non vogliono ascoltare la Lega, ascoltino le imprese, i liberi professionisti, i sindacati", dice. "Questo governo pecca, oltre che d'incapacità, di arroganza. Incontro quotidianamente imprenditori e produttori che stanno pensando di lasciare l'Italia. E per me è un dramma, è una sconfitta. Se non vogliono ascoltare Salvini, facciano. Se non ascoltano le imprese è un problema - insiste -. In primavera torna alla ribalta il problema Monte dei Paschi di Siena, insieme ad Alitalia e Ilva sono decine di migliaia di posti di lavoro a rischio. O il governo pensa di nazionalizzare tutto: non penso che sia il futuro del Paese. Questo è un governo che odia le imprese. Dimostra nei fatti di odiare le imprese e chi lavora nel privato. Se ammazzi il privato, ammazzi l'Italia".
Inascoltato il suo appello ad aprire un tavolo su cinque "emergenze" nazionali - dall'ambito del risparmio alle infrastrutture - il capo leghista torna a chiedere il voto anticipato. "Ribadisco che prima si torna a votare meglio è", dice. "La legge elettorale non è una priorità né mia, né del Paese".
"A me piacerebbe un governo che ascolta il Paese. Questa manovra scontenta tutti, sono sul piede di guerra tutti, fra tasse, microtasse, burocrazia e problemi della giustizia. Non c'è un italiano soddisfatto, dell'Italia vera. Poi se uno guarda i sondaggi vive sulla Luna, chi vuole vivere sulla Terra è preoccupato", aggiunge con riferimento indiretto all'indagine che lo dà dietro a Giuseppe Conte nel gradimento.
Nella Lega comunque si continuano a derubricare le indiscrezioni di stampa su presunti assi tra Salvini e Renzi come "affondi del Pd" diretti all'ex premier. E Salvini, mentre sollecita gli alleati di FdI e FI a chiudere l'accordo sui candidati alle Regionali, si dice pronto a collaborare con la maggioranza su la commissione d'inchiesta sulle banche. "Ci diano un nome" per il presidente e "noi lo votiamo", assicura.