Dopo il nome, c'è anche il simbolo e l'atto costitutivo. Italia Viva, dopo la formazione dei gruppi in Parlamento, è un partito a tutti gli effetti. Ha anche una sua carta dei valori, redatta dai parlamentari Gennaro Migliore e Lisa Noja. La seconda giornata della decima edizione della Leopolda, la prima dopo la scissione dal Partito democratico, si è chiusa ieri con uno show degno di un 'talent': Matteo Renzi che avanza sul palco circondato dallo stato maggiore del nuovo soggetto politico, la musica con toni epici e assordanti mentre dall'alto cala un pannello circolare con due ali fucsia che sfumano verso l'arancio e il rosso, a sormontare il nome 'Italia Viva' in cui predomina, invece, il colore blu elettrico.
"Non so se questo partito ha un leader, di sicuro ha una squadra", ha detto Renzi trionfante. Il riferimento è alle parole che Ettore Rosato ha pronunciato poco prima e che avevano il sapore di un nuovo attacco al Partito democratico: "Ci attacca sul leader chi un leader non ce l'ha". L'ultima fiammata in una giornata in cui dalla Leopolda sono partiti molto colpi in direzione del Nazareno. Prima con lo stesso Renzi che ha parlato di "partito delle tessere e delle correnti", poi Maria Elena Boschi e lo stesso Rosato che hanno definito i dem come "il partito delle tasse". Esternazioni che hanno provocato nuove tensioni nel governo, al punto da far evocare ad Andrea Orlando e a Emanuele Fiano, senza mezzi termini, la fine anticipata dell'esecutivo e il voto.
Alla base delle nuove tensioni c'è la manovra, con il doppio braccio di ferro tra Conte e Luigi Di Maio, sul guerra al contante, e fra Conte e Renzi, su Quota 100. Dal Movimento 5 Stelle sono arrivate rassicurazioni: la stima in Conte è immutata. I renziani hanno assicurato che il governo andrà avanti, ma intanto hanno attaccato Nicola Zingaretti e il Partito democratico.
Il popolo della Leopolda, intanto, si gode la sua "casa". Così la chiama Renzi che la vede come "un luogo in cui rifugiarsi", un luogo a prova di ruspe. Il messaggio diretto alla piazza che, a 280 chilometri da Firenze, ha riunito le destre attorno a Matteo Salvini.
Il leader del neo-partito, poi, ha firmato l'atto costitutivo assieme alla presidente, Teresa Bellanova, dalla quale ha ricevuto anche la prima tessera. Ed è sempre la ministra dell'Agricoltura ad aver piantato nel vicino parco delle Cascine, l'albero di Renzi: per ogni tessera emessa, infatti, Italia Viva pianterà un albero. Quello di Renzi, in particolare, è anche il protagonista di questa Leopolda oltre ad essere l'albero simbolo dell'Italia: il corbezzolo.
Nella carta dei valori, che gli iscritti avranno un mese per emendare, è contenuto anche un abbozzo di programma: si va dalla completa parità di genere ai diritti umani, dalla centralità alle imprese per puntare su crescita e piena occupazione, ai giovani e alla cultura come valori fondamentali del Paese. Una carta dei valori che comincia con la parola 'donne' e finisce con la parola 'futuro'. Quello che, dopo il cannoneggiamento renziano, la maggioranza cerca di scorgere tra la polvere.