“L’algoritmo dà garanzie di speditezza e di imparzialità, ma questo non può risolversi in una diminuzione di garanzia”. Si esprime così in un’intervista al Sole 24 Ore Filippo Patroni Griffi, il presidente del Consiglio di Stato oggi apre l’anno della giustizia amministrativa potendo vantare di aver ridotto ancora l’arretrato (-6% nel 2019 rispetto all’anno prima al Consiglio di Stato e -10% nei Tar) e che ha ricevuto nuove risorse di personale dalla manovra finanziaria di fine anno.
Secondo Patroni Griffi per il momento l’algoritmo non verrà utilizzato “nel giudizio” ma “nell’azione amministrativa” e ad esempio già “ci sono state due nostre sentenze sul trasferimento degli insegnanti effettuato utilizzando l’intelligenza artificiale”. Per il presidente del -Consiglio di Stato quel che si deve sapere nell’applicazione dell’algoritmo nella prassi amministrativa è semmai “quali criteri e quali dati sono stati immessi” nel sistema “perché altrimenti non posso più controllarlo sul piano giurisdizionale”.
Ma la fase della sua applicazione è comunque in uno stadio già piuttosto avanzato, come ad esempio in “qualche applicazione nel contenzioso come quello sulla circolazione stradale o assicurativo” ma potrebbe essere utile ed esteso, spiega l’alto magistrato, “anche nella giustizia amministrativa, non però per produrre la decisione finale, ma come supporto al giudice, per esempio in materia di risarcimento dei danni, soprattutto quelli da perdita di chance in materia di appalti”.
Ovvero, secondo Patroni Griffi parlando praticamente, “una volta riconosciuto il danno e la responsabilità, l’algoritmo potrebbe calcolare il risarcimento grazie a una serie di dati che oggi sono quelli che diamo all’amministrazione per determinare i criteri di calcolo”. Per il momento i tempi non sono cos’ maturi, “ma ci si potrà arrivare” confida Patroni Griffi.