Luigi Di Maio e Matteo Salvini hanno deciso il nome del premier e dei ministri nella squadra di governo. "Per correttezza" ha detto Matteo Salvini, "saranno comunicati prima al Quirinale". Il Colle convocherà domattina le delegazioni dei due partiti.
Il leader della Lega e il capo politico di M5s si sono incontrati stamattina a Roma per un faccia a faccia di circa due ore, dalle 11 fino alle 13 in un luogo che viene definito 'privato', lontano da giornalisti e telecamere.
Il segretario leghista ha confermato che a Palazzo Chigi non andranno né lui né il capo politico dei M5s. Ma una figura 'terza' ai partiti, che piace a entrambi.
Il nome di colui che vogliamo indicare come premier, ha spiegato Salvini, lo diremo prima al presidente della Repubblica, ma sarà "una figura con un'esperienza professionale incontestabile e che ha contribuito alla stesura del programma".
"Il leader è il programma"
Dal canto suo, Di Maio ha ribadito che il "leader" è il "programma" di governo e garantito che nella squadra "ci saranno tante persone del Movimento". "L'obiettivo" è quello di chiudere domani e andare con un nome per Palazzo Chigi lunedì dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella, come ha confermato lo stesso Salvini ai cronisti.
Per Palazzo Chigi il nome più accreditato è quello di Giuseppe Conte. Attorno al nome del professore di Diritto privato - inserito nella lista dei ministri presentata dai 5s in campagna elettorale al dicastero della pubblica amministrazione - era stato raggiunto un accordo di massima con la Lega già negli incontri che si sono tenuti domenica scorsa a Milano, tanto che Di Maio avrebbe poi fatto il nome di Conte al capo dello Stato durante le consultazioni il giorno seguente.
Chi è Giuseppe Conte
Giuseppe Conte, avvocato e ordinario di diritto privato all’Università di Firenze, era tra i nomi scelti da Luigi Di Maio nell’elenco dei ministri dell’eventuale governo Cinque Stelle. Ha 41 anni, è laureato in Giurisprudenza alla “Sapienza” e ha studiato a Yale, negli Stati Uniti, a Vienna, Parigi, Cambridge e New York. Nel corso della sua carriera accademica ha insegnato diritto civile e commerciale presso l’Università di Roma Tre, la Lumsa di Roma, l’Università di Malta e quella di Sassari. E' membro del Consiglio di presidenza della giustizia amministrativa, e ha presieduto la commissione speciale del Consiglio di Stato che ha “destituito” Francesco Bellomo, il consigliere finito nella bufera per i corsi per aspiranti magistrati conditi da minigonne e “contratto” per le borsiste. (fonte Tpi)
Il totoministri
Per quanto riguarda le altre caselle della squadra di governo, dovrebbe essere certo l'ingresso dei capi dei due partiti con il ruolo di vice premier. Salvini dovrebbe andare all'Interno, mentre Di Maio potrebbe guidare il Lavoro o il Mise. Per la poltrona di sottosegretario alla presidenza del Consiglio il favorito sarebbe il vice segretario federale della Lega, Giancarlo Giorgetti.
Ma si parla anche del M5s Vincenzo Spadafora. La pentastellata Laura Castelli in pole per il ministero delle Infrastrutture, il leghista Nicola Molteni all'Agricoltura. L'altro vice di Salvini, il veneto Lorenzo Fontana, potrebbe andare alla Difesa, sempre che non arrivi il sostegno di Fratelli d'Italia (in quel caso quel posto potrebbe essere di Guido Crosetto).
Infine, ma ancora da definire, si parla di figure di esperti per gli Esteri e il Tesoro. La Farnesina potrebbe essere guidata da Giampiero Massolo, mentre il Mef andrebbe a Giorgetti nel caso in cui non facesse il sottosegretario alla presidenza del Consiglio. Il M5s avrebbe riservato posti ministeriali anche per i due capigruppo, Danilo Toninelli e Giulia Grillo.