Dopo il conferimento dell'incarico per formare un governo a Giuseppe Conte e appena concluso il discorso d'accettazione del professore, sui taccuini dei cronisti e sulla nuova tribuna dei social network iniziano a rincorrersi le reazioni dei partiti, sia dei sostenitori che degli oppositori, al primo passo verso la costruzione dell'esecutivo giallo-verde.
Sarcastiche e allarmate quelle del Pd.
Buon lavoro al Presidente incaricato #Conte. Egli si è proposto come l'avvocato difensore del popolo italiano: noi ci costituiamo parte civile. Parte civile per verificare se realizzeranno le promesse della campagna elettorale. E parte #civile nel modo di fare opposizione.
— Matteo Renzi (@matteorenzi) 23 maggio 2018
Sta per nascere un governo di estrema destra, composto da forze politiche di estrema destra e con un programma di estrema destra. Faremo opposizione. In Parlamento e nel Paese. Questo è il nostro ruolo, il ruolo del @pdnetwork: https://t.co/lfaHP4PIBy
— orfini (@orfini) 23 maggio 2018
"Forza Italia farà opposizione e non voterà la fiducia a un governo che nasce con un programma che ci preoccupa perché non risolve i veri problemi dei cittadini e le tante emergenze che assillano l'economia, le famiglie, le imprese. Saremo vigili su un esecutivo che nasce sbilanciato sul M5S, di cui non abbiamo alcuna fiducia e che reputiamo immaturo per guidare l'Italia", dichiara invece la capogruppo azzurra al Senato, Anna Maria Bernini.
Parole dure anche da Leu.
In bocca al lupo al Presidente #Conte. Non sappiamo con quale autonomia, mette la faccia su un contratto di governo che inaugura la stagione di una nuova destra. Liberista, populista e xenofoba. La nostra opposizione sarà netta e senza sconti.
— Arturo Scotto (@Arturo_Scotto) 23 maggio 2018
Giorgia Meloni, alle prese con le dimissioni da parlamentare del cofondatore di Fratelli d'Italia Guido Crosetto e dall'altra con gli impegni elettorali a Siena, si limita per ora a ribadire che, se Salvini ha avuto un via libera per la costituzione di un governo con i pentastellati, la ha avuta da Berlusconi, non certo da lei.
Salvini, da parte sua, festeggia con i suoi follower.
Finalmente si parte!!!
— Matteo Salvini (@matteosalvinimi) 23 maggio 2018
Sperando che non ci siano altri tentativi (dall’Italia o dall’estero) di fermare il cambiamento: prima il lavoro, prima la sicurezza, #PRIMAGLIITALIANI.
Mai più servi di nessuno.
Salvini: "Sarà un governo dell'orgoglio"
"Soddisfazione, voglia di cominciare a lavorare con la speranza che nessuno metta altri ostacoli alla nascita di un governo che gli italiani stanno aspettando", commenta poi in una nota il capo del Carroccio. "Noi non andiamo" in Europa "a sfasciare niente, andiamo a ricostruire ma con orgoglio", aggiunge parlando con i cronisti, "il mondo va avanti, gli italiani hanno voglia, fame. Sarà un governo dell'orgoglio. Spero nessuno metta veti".
Di Maio: "Una vera e propria liberazione"
Luigi Di Maio si rivolge invece ai sostenitori in diretta su Facebook. "Il cambiamento non è mai stato così vicino", afferma, "Mattarella è stato pienamente rispettoso della nostra Costituzione, lo ringraziamo per quello che ha fatto. Oggi è stata una vera e propria liberazione. Abbiamo tante cose da fare. Non dico che sarà tutto facile, c'è stato un livello di attacchi inimmaginabile. Ma abbiamo resistito. Io sono uno che non si gode mai niente ma questo momento ce lo dobbiamo godere. Conte avrà la possibilità di far volare questo paese, renderlo più leggero, più snello e con più diritti. E Conte deve sapere che tutto il Movimento è con lui".
Grillo: "Non ci vergogneremo più di chi ci rappresenta"
E Beppe Grillo? In un post sul suo blog intitolato "In alto i cuori!, saluta "con grande piacere il Professor Giuseppe Conte, lo abbiamo visto attraversare una foresta di dubbi e preoccupazioni maldestre, faziose e manierate, che ha saputo superare grazie a dei requisiti fondamentali per la carica che è destinato a ricoprire: la tenuta psicologica e l'eleganza nei modi. Abbiamo portato di fronte al Presidente della Repubblica un uomo che escludo ci farà sfigurare nel mondo. Non soltanto perché conosce le lingue ed è molto ben orientato nelle regole che governano il mondo latino ed anglosassone. Ma, e sopratutto, perché non si riconosce in lui traccia del macchiettismo compulsivo della stragrande maggioranza dei suoi predecessori. Anche per questo non vivrà conflitti interiori "fracchiani" ogni qualvolta dovrà scegliere fra le ragioni delle persone e quelle delle caste che imperversano nel mondo. Finalmente potremo pensare al governo come ad un sistema immunitario sano, pronto a trovare il giusto equilibrio fra questo splendido popolo e le sue istituzioni; così come quelle oltre confini sempre diversi, a seconda di cosa si stia parlando. Non fosse per la testimonianza della nipote di una bidella, che riferisce di una bocciatura in seconda elementare per cattiva condotta, saremmo a posto! In alto i cuori e prepariamoci a non dover più vergognarci di chi ci rappresenta".