Nuovo scontro tra Salvini e M5s sul caso Gregoretti
GABRIELE MARICCHIOLO / NURPHOTO - Matteo Salvini
Sul caso Gregoretti la Lega non cambia rotta: "Tutto il governo sapeva". Ma per il Movimento 5 stelle la responsabilità di lasciare i 131 migranti a bordo della nave della Guardia Costiera fu solo di Matteo Salvini. Si trattò, sostiene M5s, di "un'attività isolata, di un abuso della potestà amministrativa perché l'indicazione di un porto sicuro competeva esclusivamente al Viminale. Non c'era alcun dialogo con gli altri ministeri".
Tra i due partiti un tempo alleati di governo continua la battaglia sulla richiesta di autorizzazione a procedere presentata contro l'ex ministro dell'Interno dal Tribunale dei ministri di Catania. In Giunta per le immunità del Senato anche oggi i 5 stelle hanno continuato a puntare l'indice contro il leader leghista.
"La sua difesa appare molto debole", ha attaccato la capogruppo Elvira Evangelista conversando con i giornalisti alla fine della seduta, "non ci sono assolutamente le prove di un'azione governativa con un preminente interesse pubblico. Il caso è diverso alla vicenda Diciotti", aggiunge prevedendo un voto compatto dei suoi compagni di partito sul si' alla richiesta dei magistrati che accusano Salvini di sequestro di persona. Secondo la senatrice, inoltre, "non era assolutamente necessario" tenere tutte quelle persone sulla nave visto che il meccanismo sulla ridistribuzione all'interno dell'Unione europea "si era già attivato da ben un anno grazie anche all'attività diplomatica del premier Conte".
Salvini ha ribadito, intanto, la sua posizione e ha invitato i suoi sostenitori a presenziare alle sedute di eventuale processo: "Se processeranno me, processeranno tutti voi perché difendere i confini di un Paese è un dovere". "Sono orgoglioso di quello che ho fatto e lo rifarò se andrò al governo", ha detto in due comizi in Emilia dove si trova per la campagna elettorale.
La Giunta tornerà a riunirsi giovedì 9 gennaio alle 8,30. Il presidente, Maurizio Gasparri, presenterà la sua relazione che sarà discussa dai senatori anche nelle sedute di lunedì 13 e martedì 14. Il voto sul documento è in programma per lunedì 20. L'ipotesi di un rinvio, circolata negli ultimi giorni, è - ha assicurato l'esponente di Forza Italia - "inesistente, nessuno ne ha parlato".
E anche se la Conferenza dei capigruppo ha oggi stabilito che né l'Aula né le commissioni si riuniranno tra il 20 e il 24 gennaio in vista del voto per le regionali del 26, il calendario della Giunta - "organo paragiurisdizionale" ha precisato Gasparri - non subirà modifiche. Dopo il 20 - alla metà di febbraio - la parola passerà all'Aula per la decisione definitiva.