Un Presidente del consiglio “amico del popolo”. Il neologismo che da oggi arricchisce ulteriormente il politichese porta la firma di Luigi di Maio, il quale annuncia per la fine della settimana (stasera o domani, quindi) il nome del prossimo premier. L'ultimo ostacolo da superare per potersi presentare, lunedì, a Sergio Mattarella ed ottenerne il sospirato via libera alla nascita del nuovo esecutivo, il primo grillo-leghista.
"Approvato il contratto di governo, nelle prossime ore, entro questo fine settimana scioglieremo anche la riserva, il nodo sul premier e poi ci dedicheremo alla formazione della squadra di governo", sono le parole del capo politico dei grillini. "Si va verso una persona che debba essere amica del popolo". Tipologia quantomai ampia e di estendibile interpretazione, come se il Movimento 5 Stelle non voglia, al momento, scoprire alcuna carta.
“Il premier ideale resta lui”
Per Davide Casaleggio, comunque, il premier ideale "è Luigi Di Maio". A chi gli chiedeva se allora sarà proprio Di Maio ad andare a Palazzo Chigi, Casaleggio ha risposto senza prendersi impegni: "Non lo so, non mi sto occupando di questo tema".
Insomma: rinuncia o non rinuncia, Di Maio, alla presidenza del Consiglio? IL fatto è che nessuno è in grado di saperlo, anche se il comune sentire suggerisce che di rinuncia si tratti.
Tra i nomi del giorno qualche rientro e qualche conferma: per Palazzo Chigi ora si sussurra di Luigi Conte, Vincenzo Spadafora, Alfonso Bonafede. Ma se si parla di fine della settimana, difficile immaginare che l’accordo sia già chiuso.
“Andiamo a governare”
"Io sono molto soddisfatto che siamo riusciti a costruire un contratto di governo e a condividerlo con tutti gli iscritti del Movimento, che ieri lo hanno approvato a larghissima maggioranza", preferisce sottolineare il titolare della Casaleggio e Associati.
Da parte sua Matteo Salvini rispolvera, su twitter, l'hashtag #andiamoagovernare, aggiungendo anche gli elenchi "ancora in aggiornamento" dei gazebo presso i quali sarà possibile pronunciarsi sul Contratto di governo M5s-Lega. Come dire: leghisti, date l’ok che siamo ad un passo dal traguardo.
Poi, certo, inizierà il bello, e i mercati hanno salutato a modo loro il raggiungimento dell’intesa M5S-Lega (come anche gli annunci riguardanti il Monte dei Paschi). Ma la cosa viene accolta con distacco dai diretti interessati.
La felicità ai tempi dello spread non arriverà sulla Torino-Lione
"Lo spread non è indicativo della felicità degli italiani": ad affermarlo è ancora Di Maio. "D'ora in poi - spiega - vengono prima gli italiani e poi i deficit e i parametri". A chi domandava se si chiederà di sforare i parametri europei, Di Maio ha detto: "Vediamo. Noi dobbiamo ottenere nella programmazione europea dei prossimi anni, i margini per poter fare una seria riforma fiscale, superare la legge Fornero, e il reddito di cittadinanza. Sono nel contratto, dobbiamo portarle a casa il prima possibile".
E pazienza se anche alcuni quotidiani continuano a fare le pulci al contratto di governo, dimostrando magari che la flat tax costerà tanto e a beneficiarne non saranno i più deboli, ma i più ricchi. Non esattamente una tassa amica del popolo.
"Non metteteci i bastoni tra le ruote"
Non a caso Salvini avverte: "Sono fiducioso" sulla nascita del governo con i Cinque stelle, "abbiamo già fatto un lavoro che non è mai stato fatto nella storia della Repubblica italiana, ossia definire un programma punto per punto da rispettare mese per mese. E se qualcuno non rispetterà questo programma salta tutto". Spero che nessuno in Europa e in Italia ci metta i bastoni fra le ruote". In Italia, lunedì, qualcuno parlerà al Quirinale.