L'emergenza è la lotta alla povertà, l'Europa si faccia carico del tema cruciale del reddito di cittadinanza, "per l'Italia si tratta di una priorità". Giuseppe Conte apre un nuovo fronte con l'Europa. Alla vigilia di quelle che definisce "scadenze importanti" come il prossimo Consiglio Ue di fine giugno.
Di Maio aveva chiesto ai suoi di rilanciare i temi su cui il Movimento 5 stelle ha dato da tempo battaglia. Ed è proprio il presidente del Consiglio a parlare della riforma dei centri di pubblico impiego, della necessità di far fronte alla disoccupazione, dell'obbligo da parte dell'Unione europea di concorrere a misure di sostegno a favore dell'inclusione sociale.
Il governo pensa ad un fondo ad hoc, ottenendo anche la sponda di Angela Merkel ("In Italia c'è un problema di disoccupazione giovanile", ha ammesso la Cancelliera) che si è mostrata disponibile a fornire all'Italia un importante supporto tecnico e di esperienza sui centri per l'impiego.
"L'Europa è essenziale, dia prova di concreta solidarietà" e anche dalla Germania "possono arrivare utili strumenti", ha sottolineato Conte. Del resto è stato lo stesso Di Maio, dopo aver elogiato la Germania per l'apertura all'Italia anche sulla lotta alla povertà, a prendere le distanze da Salvini sull'insistenza di battere soltanto sul tema migranti. "Va bene occuparsi di immigrazione ma prima di tutto dobbiamo occuparci di italiani che non hanno da mangiare", ha osservato il ministro del Lavoro e dello Sviluppo.
L'agenda di governo non può essere solo migranti
Dunque, non solo migranti nell'agenda del governo. Piuttosto bisogna dar voce a quei "2,7 milioni di italiani" che sono stati costretti a chiedere aiuto per "potere mangiare".
Si tratta di "445 mila bambini sotto i 15 anni, quasi 200 mila anziani sopra i 65 anni e circa 100 mila persone senza fissa dimora". Dati "che non possono lasciare indifferenti", sottolinea Conte. È così che il M5s bilancia la sovraesposizione di Salvini sul tema dell'immigrazione. è lo stesso presidente del Consiglio a farsi carico della oppurtunità di "orientare i fondi europei" a favore dell'inclusione sociale, anche per rendere "più competitivo il nostro Paese". Inoltre "l'unione economica e monetaria venga riformata facendo avanzare la condivisione dei rischi e tenendo conto che la convergenza nell'area dell'euro è ancora insufficiente".
Nessun passo indietro in ogni caso sul tema dell'immigrazione. Soluzione Ue "o è a rischio Schengen", avverte il presidente del Consiglio, "l'Italia non può essere lasciata sola". "Occorre - insiste - "contrastare questi indegni traffici di esseri umani, controllare più efficacemente le frontiere esterne e gestire anche i problemi legati ai movimenti secondari dei richiedenti asilo". Per Conte "l'Europa deve cambiare prospettiva e la Germania ne è consapevole" altrimenti "la gestione del fenomeno dell'immigrazione è destinata ad essere fuori controllo".
Il premier va oltre "la proposta di riforma di Dublino. Ormai - ha osservato - è superata dai fatti". La richiesta resta quella di creare hotspot nei paesi d'origine e di transito, di far sì che passi il principio secondo cui "le frontiere italiane sono frontiere europee". Il premier ha ringraziato la Cancelliera Merkel che ha assicurato solidarietà all'Italia, sia per arginare il fenomeno dell'immigrazione, sia per venire incontro alla richiesta sul lavoro. "La posta in gioco per l'Europa è altissima - ha osservato Conte - i temi dell'immigrazione e della governance economica dell'Ue possono e devono essere occasione per pervenire a costruire un'Europa più forte e più equa che possa rispondere ai bisogni primari dei cittadini".