"Non siamo ridicoli e basta con la propaganda. Questo è un momento drammatico dove chi parla di cambiamento ha solo una cosa da fare: far tornare nelle mani dello Stato la gestione delle autostrade". Alessandro Di Battista torna a 'dare la linea' via Facebook e chiama il popolo M5s a ricordare che "i morti non si possono piangere e basta, morirebbero due volte. I morti vanno 'onorati' con scelte rivoluzionarie da parte di chi ha l'onore di poterle prendere". Dunque, è il segnale che arriva dal custode dell'ortodossia M5s,
"io non sono uno di quelli che collega il TAV o altre opere inutili, corrotte e dannose alla tragedia di Genova. Anche se non avessero cominciato quell'idiota buco in Val Susa quel ponte sarebbe venuto giù lo stesso. Il TAV non va fatto a prescindere, non per Genova. Non sono nemmeno uno di quelli che tira in ballo Europa o spread. Cosa c'entra? Il ponte l'hanno buttato giù a Bruxelles? Non siamo ridicoli, basta con la propaganda".
Invece "solo da noi i 'capitalisti' agiscono in sostanziale monopolio. Solo da noi sono state affidate loro galline dalle uova d'oro in cambio del nulla o addirittura del sangue e delle macerie. La magistratura accerterà i responsabili. La politica faccia la politica. Agisca immediatamente revocando le concessioni autostradali - chiede l'ex deputato M5s - perché è un diritto del popolo italiano essere padrone delle proprie strade, della propria vita e della propria sicurezza. Ed è dovere dello Stato gestire i servizi essenziali per i cittadini".
Di Battista torna a sottolineare che "non c'è da tirare in ballo Delrio, il Pd, Prodi, D'Alema, Monti o le privatizzazioni vomitevoli che sono state fatte. Non occorre neppure mostrare interrogazioni, dichiarazioni passate. Lasciate questo lavoro da sciacalli a partiti politici editoriali come - attacca l'ex parlamentare - Repubblica".
"Agite amici miei, fate diventare certi personaggi il passato grazie ad una politica - incalza - rivoluzionaria e lungimirante. Quella che abbiamo sempre sognato quando facevamo opposizione insieme. Solo così potremo sentirci di nuovo orgogliosi di essere italiani, di vivere in uno Stato che Stato è davvero. Solo così oltre a piangere i morti sapremo onorarli".