Nel giorno dell'avvio ufficiale del G20, i 'big' della Ue si vedranno con l'obiettivo di costituire una posizione comune sui temi del summit mondiale, perché il rischio concreto è che il presidente americano Donald Trump possa monopolizzare il vertice (il clou sarà l'incontro con il presidente cinese Xi Jinping), guidando la locomotiva di chi vuole tornare indietro, per esempio sul protezionismo e sugli accordi di Parigi sul clima.
Ma a margine dell'incontro, il premier Giuseppe Conte e il ministro Giovanni Tria sonderanno i partner europei anche sulla procedura di infrazione per disavanzo eccessivo che pende sull'Italia. Lo scoglio è rappresentato sulle coperture italiane per il 2020, e la mossa di posticipare a lunedì prossimo l'assestamento di bilancio serve a chiudere il cerchio.
Perché da questa missione di Osaka il presidente del Consiglio e il responsabile di via XX Settembre contano di portare - parole del premier - "a casa un buon risultato". Ovvero un accordo sul negoziato. Non tutto è risolto, anzi lo stesso Conte ribadisce come la partita sia complicata. Ma a differenza di qualche giorno fa quando a Bruxelles il capo dell'esecutivo lanciò l'allarme sul trattamento riservato al nostro Paese, nel governo si respira un cauto ottimismo. Lo dice Tria, secondo cui questo negoziato non è piu' difficile di altri nel passato.
Lo sguardo va all'autunno scorso dove, guarda caso, Conte partecipava ad un altro summit mondiale, in Argentina. Allora come adesso l'Italia finì nella lente di ingrandimento della Commissione Ue per la legge di bilancio. La trattativa è serrata e nello stesso albergo di Tria soggiorna il commissario agli Affari economici e finanziari Moscovici.
Al di là dell'incontro tra i due, c'è la volontà dei vertici della Ue a non penalizzare l'Italia. "Sono fiducioso", afferma il ministro, "i conti vanno meglio del previsto, l'obiettivo resta il deficit al 2,1%, eviteremo anche l'aumento dell'Iva e stiamo trovando i soldi pure sulla flat tax", assicura. L'incontro tra Conte e gli altri partner Ue - domani al centro dei colloqui con Juncker e Tusk anche il tema delle nomine - servirà per illustrare le garanzie che Roma ha intenzione di fornire.
"Si troverà una soluzione" assicura anche il presidente del Consiglio che in questi giorni ha dovuto affrontare nuove tensioni nella maggioranza che possono provocare l'indebolimento della posizione italiana anche al tavolo dei Grandi. Conte, però, si toglie qualche sassolino dalle scarpe: "Sull'autonomia fatemi passare questa battuta: io l'altra sera sono rimasto a lavorare a palazzo Chigi mentre Salvini andava in tv". E poi copre l'alleato di governo sull'immigrazione: "Dal comandante della Ong Sea Watch c'è stato un comportamento inaudito" anche se gli ricorda come la prospettiva di non registrare i migranti all'arrivo in Italia non è all'ordine del giorno, e ripete che con il ministro Tria "sta lavorando con una grande sinergia".
Il tentativo è quello di disinnescare anche la mina dell'autonomia: mercoledì ci sarà un nuovo tavolo a palazzo Chigi "ma siamo in dirittura d'arrivo", riflette Conte. Ma occorrerà capire nelle prossime ore quale sarà il margine della trattativa con la Commissione Ue, anche perché M5s e Lega non intendono mollare sulle proprie bandiere. Conte si servirà della sponda americana (con Trump si discuterà anche di Libia) sull'economia; vedrà il primo ministro olandese Rutte sulla Sea Watch; affrontera' il tema della morte di Giulio Regeni con l'egiziano Al Sisi.