E’ Francesca Di Maolo il nome che sembrerebbe aver messo d’accordo Pd e M5s per la guida di una lista unica in vista delle elezioni regionali in Umbria. Le voci si sono fatte più concrete nelle ultime ore, dopo che la proposta di un accordo tra il Partito democratico e il Movimento 5 Stelle per formare un fronte unito in Umbria ha ricevuto l’ok dalla piattaforma Rousseau pentastellata. Dalle due forze politiche però non è arrivata ancora alcuna conferma sul nome del candidato.
Il curriculum di Francesca Di Maolo parla chiaro: esponente del mondo cattolico e molto radicata sul territorio. 49 anni, avvocatessa originaria di Spoleto ma residente ad Assisi, Di Maolo è dal 2013 presidente dell’Istituto Serafico, un centro di eccellenza per bambini e ragazzi con disabilità fisiche, psichiche e sensoriali. Laureata in Giurisprudenza all’Università di Perugia, con specializzazione in Diritto sindacale, del Lavoro e della Previdenza, Francesca Di Maolo è sposata e con una figlia di 20 anni, anche lei iscritta alla facoltà di Giurisprudenza, riporta Il Messaggero.
Dal 2017 Di Maolo è anche alla guida dell’Aris Umbria, l’associazione che riunisce istituti di ricovero, case di cura e centri di riabilitazione impegnati nella rigorosa tutela della vita e della dignità della persona. “Io credo che tutta la politica italiana ed europea debba trarre spunto dagli insegnamenti di San Francesco e anche seguire il suo esempio nell’umiltà”, ha dichiarato di recente, “tutti noi pecchiamo di poca umiltà, però quando vieni e respiri l’aria di Assisi ti ricordi che il più grande valore dell’uomo è proprio l’umiltà”.
Secondo quanto riporta Assisi Oggi, l’accordo sarebbe stato raggiunto in serata, ma lei, la diretta interessata, “al telefono non ha risposto, mandando un sms con scritto: ‘Non posso, sono a cena’”. Di Maolo “pare che ancora non abbia deciso”, continua il giornale. “Ha delle resistenze, perché ha degli impegni importanti con l’istituzione che guida. Ma molti personaggi del mondo politico stanno facendo di tutto per convincerla, perché è l’unica – a loro dire – fuori dai giochi politici e con le caratteristiche del civismo chieste da Di Maio e dal M5S”.