“La legge di Bilancio sarà il nostro banco di prova, servirà un confronto franco con l’Ue». Sarà questa la priorità e anche il punto di tenuta del governo Conte bis o Conte 2 che dir si voglia. Lo dice in un’intervista al Corriere della Sera l’ex ministro per i Rapporti con il Parlamento Riccardo Fraccaro, assurto ora al ruolo che è stato - nel precedente esecutivo – del leghista Giancarlo Giorgetti, di sottosegretario alla Presidenza del Consiglio.
Però la prima grana è trovare i 35 miliardi necessari per far fronte alla manovra, forse toccando quota 100 e Reddito di cittadinanza? Alla domanda precisa del quotidiano, il neosottosegretario risponde che “Reddito e Quota 100 non si toccano, garantisco” perché “abbiamo dimostrato di essere in grado di individuare coperture solide per le nostre proposte, lo faremo anche stavolta”.
Le gestione delle nomine
Dopo aver detto che “per me sarà un grande onore svolgere questo delicato incarico al servizio del Paese”, il neo-sottosegretario deve a breve si troverà a dover gestire o meglio, vigilare, sulla grande spartizione di centinaia di poltrone tra Authority, enti pubblici e società partecipate. Quali sono i patti con il Pd, chiede la cronista. E Fraccaro risponde che “l’unico patto è quello, per noi scontato, di puntare sulle competenze” perché “la spartizione delle nomine su base politica ha contraddistinto altre esperienze e stagioni” e non sarà dunque questo il caso, lascia intendere, per poi aggiungere: “Con il M5S si difende la meritocrazia e si individuano le migliori professionalità. Io darò il mio contributo in tal senso”.
Il taglio dei parlamentari
Un altro banco di prova, specie nel rapporto con il Pd, sarà il voto sulla legge taglia parlamentari, di cui Fraccaro porta per altro la paternità. Sarà approvata anche se per il Pd non pare sia una priorità? Il neo-sottosegretario risponde che “intendiamo partire da dove ci siamo fermati”, la riforma è “a un passo” e che con 345 parlamentari in meno “si risparmiano 500 milioni di euro a legislatura”.In poche ore e una sola votazione si approva definitivamente “una riforma epocale” che “sarà anche il primo atto forte di questa maggioranza” in modo da “portare a compimento il percorso fino al termine della legislatura”, cioè per i prossimi 4 anni.
Il ruolo di sottosegretario
Certo, sul nome di Fraccaro a Palazzo Chigi, cane da guarda di Conte, c’è stato un lungo e duro braccio di ferro. Conte preferiva un tecnico, ma invece l’ha spuntata Di Maio di cui per altro Fraccaro è una fedelissima sentinella. “Evidentemente – risponde rigido il sottosegretario a Palazzo Chigi – il premier Conte ha preferito indicare me, tutto il resto rientra nei retroscena di cui non mi occupo”. Ma Fraccaro potrebbe essere affiancato da un altro sottosegretario che ha le fattezze del funzionario di Palazzo Chigi Roberto Chieppa della cui collaborazione Conte avrebbe anelato fregiarsi? Anche su questo punto la risposta di Fraccaro è risoluta: “Non è un discorso all’ordine del giorno, sono già al lavoro per svolgere al meglio il mio incarico”.
Però il Pd sembra volere una figura di peso specifico accanto a Conte… La risposta in questo caso appare più tagliente e al tempo stesso insinuante: “Non so se il Pd vorrà ancora parlare di poltrone, io sono convinto che sia necessario concentrarsi subito sui temi”.