Un'ex dipendente della Lega, Daniela Cantamessa, ha accusato Roberto Maroni di aver dilapidato il patrimonio della Lega e Matteo Salvini di esserne al corrente, ma di non aver fatto nulla. È quanto ha detto la donna in una video intervista pubblicata da The Post Internazionale, in cui sostiene che tutto cominciò dopo il 5 aprile 2012, all'indomani delle dimissioni dell'allora segretario della Lega Umberto Bossi.
"Quando Bossi si è dimesso aveva lasciato nelle casse del partito circa 40 milioni di euro", racconta Cantamessa. Poi con la "gestione Maroni", ci fu un cambio di organizzazione delle attività: "Maroni, invece di usare la struttura storica della Lega, utilizzava strutture esterne che avevano dei costi molto alti", prosegue l'ex dipendente. "Il 18 aprile (2012, otto giorni dopo le dimissioni di Bossi, ndr) è stato fatto un contratto all'avvocato di Maroni di qualche centinaio di euro all'ora. Poi è stato portato lì un commercialista, anche lui esterno e presentava fatture su fatture, nonostante la Lega avesse la sua struttura contabile che funzionava".
La donna, ex segretaria storica di Umberto Bossi, aggiunge che i consulenti esterni a cui si affidò il partito in quel periodo erano tutti vicini a Maroni, divenuto segretario federale della Lega Nord nel luglio di quello stesso anno, ricoprendo l'incarico fino al dicembre 2013.
Cantamessa dice inoltre di aver avvertito l'attuale ministro dell'Interno e vice premier, allora vice segretario federale della Lega, di quanto stava accadendo: "A Salvini segnalai tutto, lui era vice segretario federale, e con lui avevo un rapporto cameratesco. Era uno di noi. Gli dissi di fare qualcosa perché stavano sparendo tutti i soldi. Ma non si sbilanciò molto quando glielo dissi. Tutto questo disastro è stato impostato dal 2012 in poi". Il video, pubblicato dal sito Tpi.it, è la prima di una serie di puntate in cui la testata indagherà su come sono spariti i 49 milioni della Lega Nord.