Fine vita ed eutanasia, ecco i dubbi del residente del Consiglio. Giuseppe Conte interviene su quello che sembra essere un tema destinato ad alimentare il dibattito politico nei prossimi mesi, dividendo e spaccando i partiti di maggioranza e opposizione al loro interno.
Il governo lascerà al Parlamento l'approvazione della legge sul fine vita, afferma il premier in una intervista pubblica in provincia di Brindisi. "La materia sarebbe opportuno che si lasciasse al dibattito in Parlamento, che ci fosse un confronto serio e sereno", spiega. E poi aggiunge: "Da cattolico e da giurista non ci sono dubbi che l'uomo abbia il diritto alla vita. Esiste il diritto alla determinazione, ma pensare di scegliere di essere condotto alla morte da personale qualificato, questo genera qualche dubbio". Conte ha, poi, evidenziato che nella Legge "dovrebbe essere prevista l'obiezione di coscienza per i medici".
Tutti temi cari anche alla Conferenza Episcopale Italiana, il cui presidente Gualtiero Bassetti ancora poche ore prima era tornato a esprimere tutte le sue perplessità sulla sentenza della Corte Costituzionale in materia. "Sono profondamente turbato dalle dichiarazioni della Consulta: va salvata l'esistenza del bambino nel grembo materno ma anche quella del malato grave", aveva ribadito il porporato, parlando della sentenza sul fine vita durante la presentazione del Rapporto Caritas e Migrantes sull'immigrazione.
Che il tema dividerà oltre i confini dei partiti lo fa capire la presa di posizione di Francesca Businarolo, del M5S, presidente della Commissione Giustizia della Camera. "Niente e nessuno mette in pericolo la vita umana", reagisce, "Il profondo turbamento espresso dal cardinal Bassetti dopo la sentenza della Consulta è una espressione di enorme incomprensione della sentenza stessa".