"Sono stato il primo a sostenere l'importanza del dialogo con la Commissione europea. Noi come Italia abbiamo il dovere di fare la nostra manovra, ma agiamo in un meccanismo europeo, abbiamo sottoscritto delle regole ed è bene confrontarci". Il presidente della Camera Roberto Fico, nel corso del consueto scambio di auguri natalizi con la stampa parlamentare, è stato uno degli esponenti politici della maggioranza ad esprimere in modo più energico la propria soddisfazione per l'esito della trattativa con Bruxelles per evitare la procedura d'infrazione sulla manovra italiana.
Un discorso quello di Fico, che ha sottolineato a più riprese il valore del dialogo e del multilateralismo su questioni attuali come economia, cambiamenti climatici e flussi migratori, e soprattutto ha messo in guardia il nostro paese dalla tentazione sovranista "che non ha tutte le risposte ai problemi".
Global compact
Un'impostazione che è emersa in particolar modo sul global compact, il trattato globale sui flussi migratori su cui persistono posizioni differenti all'interno della maggioranza: "Per forza dobbiamo sederci al tavolo con tutti Paesi del mondo - ha detto Fico - specie quelli da cui partono i migranti, per affrontare la problematica. A quel tavolo devi collaborare per affrontare il fenomeno migratorio con un approccio globale, che poi è la posizione dell'Italia sull'Europa, che insieme deve prendersi le responsabilità e ogni Paese deve fare la sua parte, con un approccio globale".
Tav
Non è mancato, proprio su questi temi, un affondo sull'amministrazione Usa: Fico ha chiesto infatti che l'Italia si "scosti dalla politica di Trump sulla immigrazione e sull'ambiente". Altro cardine dell'intervento di Fico, la rivendicazione della propria contrarietà alla Tav: "Non è che perché sono presidente della Camera - ha detto - ho cambiato idea. Anzi - ha proseguito - la mia idea oggi è rafforzata: La Torino-Lione. Non è una priorità".
Fico ha rivendicato, stimolato da una domanda del presidente dell'Associazione stampa parlamentare Marco di Fonzo, anche le proprie perplessità di fondo sul finanziamento pubblico all'editoria, che ha "innescato il senso buio dell'informazione", ma ha anche specificato che "questo non significa che le piccole cooperative e i piccoli giornali non debbano essere aiutati dallo Stato". Sempre in questo ambito, il presidente della Camera ha tenuto alta la guardia sul conflitto d'interesse ("non solo quello di Berlusconi e Mediaset"), per il quale "una legge resta una priorità, una legge forte, seria e vera".
Infine, il sentito ricordo di Antonio Megalizzi e un annuncio: "La Camera appoggia in pieno il progetto di radio collegate delle Università come da proposta del rettore di Trento. Si potrebbe pensare a una radio europea sui temi di cui Antonio era competente".