A dieci giorni dalla ricorrenza del Giorno della Memoria in omaggio alle vittime dell'Olocausto, la Lega ha organizzato a Roma il convegno 'Le nuove forme dell'antisemitismo'. A Palazzo Giustiniani, relatori di profilo internazionale - oltre all'ambasciatore israeliano Dror Eydar, studiosi e diplomatici -, l'incontro è stata occasione per Matteo Salvini di 'sganciarsi', per una volta, dai temi della politica interna, e mostrare che sta cominciando a elaborare una strategia di politica estera in vista di eventuali nuovi incarichi politici governativi, ai quali continua ad ambire.
In questo senso, la linea tracciata dal segretario leghista e dal suo partito è netta. Fare dell'ex Carroccio un partito conservatore, delineando un fil rouge che collega i rapporti con l'israeliano Benjamin Netanyahu, il britannico Boris Johnson, fino allo statunitense Donald Trump.
"Chi vuole cancellare Israele ha un avversario in noi ora e sempre", scandisce Salvini al convegno, introdotto dalla presidente del Senato Elisabetta Casellati e moderato dal direttore dell'AGI, Mario Sechi. "Chi ne vuole la distruzione è antisemita e va contestato", ha continuato il capo di via Bellerio. "L'antisemitismo di certa destra tradizionalista e di certa sinistra è nostro nemico. Abbiamo il dovere di combattere chi dice che gli ebrei siano i nazisti di oggi: c'è chi lo pensa nel mondo islamico ma anche in certi mondi in Europa", ha aggiunto.
Salvini con Johnson sul "Trump deal"
"Ritengo che i Paesi che invitano alla cancellazione di altri Paesi vadano fermati. Mi auguro che il nucleare" non finisca in mano agli iraniani, ha aggiunto il segretario leghista, che si è detto d'accordo con quanto proposto da Boris Johnson, ovvero che "una nuova trattativa sul disarmo sia condotta dall'unica persona in grado di farlo, Donald Trump".
"Una Ue che nega le radici giudaico-cristiane ed etichetta i prodotti israeliani, una Onu che nel 2018 dedica alla condanna di Israele 18 risoluzioni e neanche una all'Iran e alla Turchia è un problema", ha poi aggiunto Salvini, il quale ha auspicato che "questo convegno possa stimolare un'accelerazione dell'approvazione da parte del Parlamento italiano di quel documento", l'International holocaust remembrance alliance, "che identifica l'antisemitismo oggi, approvato da tanti Parlamenti e dimenticato in Italia".
"Penso che l'antisemitismo vada curato e prevenuto con l'educazione ma anche con la legge", ha poi continuato, annunciando che la Lega presenterà una "nuova risoluzione", sul modello di quanto approvato in Austria, in cui si chiede la "messa fuorilegge del movimento anti-israeliano e antisemita per il boicottaggio di Israele".
"Liliana Segre ha tanto da insegnare, Carola Rackete no"
"Anche io ritengo che Liliana Segre abbia tanto da insegnare, a me e al resto del mondo, e Carola Rackete no, e mi ritengo in diritto di sostenerlo liberamente", ha poi detto Salvini, che ha indirettamente criticato Segre per la sua assenza al convegno, senza però mai citare la senatrice a vita ("Mi spiace che qualcuno non sia oggi qui perché avremmo dovuto parlare di tutto: è una classica metodologia italiana").
Il leghista ha poi definito "assurde le accuse di razzismo" nei suoi confronti. "Ho fatto il mio dovere controllando i confini", ha insistito, con riferimento alle polemiche per la sua gestione degli arrivi dei migranti quando era ministro dell'Interno. Ma "non confondiamo il doveroso controllo dei confini con la barbarie dell'Olocausto".
L'ambasciatore israeliano: "Noi trattati da ospiti in Europa"
Prima di Salvini hanno parlato la presidente del Senato e l'ambasciatore israeliano. "L'avversione contro gli ebrei è tornata a essere un tema di grande attualità, il rigurgito antisemita è espressione di un più generale sentimento di avversione verso le diversità", ha denunciato Casellati. Mentre Dror Eydar ha tenuto a ricordare le radici e le ragioni del sionismo.
"Spesso" in Europa "ci hanno trattato da ospiti", ha sostenuto, senza uno Stato, la "nostra esistenza era precaria". "L'aspirazione era raggiungere una piena esistenza, vivere in un nostro Paese libero", ha aggiunto. "Non possiamo esistere senza un centro politico e sovrano, la nostra patria. Lo Stato di Israele è la polizza assicurativa di tutti gli ebrei nel mondo. Antisionismo vuol dire opporsi alla nostra piena esistenza. Chiunque si opponga all'esistenza dello Stato ebraico è antisemita", ha insistito.
"Plaudo il presidente del Consiglio Giuseppe Conte" e la sua decisione di "nominare" una coordinatrice per la "lotta all'antisemitismo", ha poi concluso. "L'antisemitismo è una cartina al tornasole: indica il declino della società e ne prevede il crollo. Ringrazio gli onorevoli e il senatore Salvini che hanno organizzato questo convegno. Iniziative come questa hanno lo scopo di sradicare non solo il vecchio antisemitismo ma anche quello nuovo".