"Io so che il Movimento ha espulso diversi suoi membri per motivi assai meno gravi di questo... L’espulsione sarebbe una scelta trasparente ed eloquente". A parlare, in un'intervista al Corriere, è Ruth Dureghello, presidente della Comunità ebraica romana, che ha annunciato oggi una denuncia per istigazione all'odio razziale nei confronti di Elio Lannutti. Il senatore del M5s è finito nella bufera dopo aver condiviso sui social network un link di un sito antisemita tirando in ballo i Rothschild e i "Protocolli dei Savi di Sion", il celebre falso creato dalla polizia zarista sul quale si basa buona parte della retorica antiebraica contemporanea.
In attesa che la giustizia faccia il proprio corso, la questione è però politica, ed è esattamente quella sollevata dalla Dureghello, che pure ha apprezzato la ferma presa di distanza del capo politico del partito, Luigi Di Maio. Dopo aver espulso il senatore Gregorio De Falco per non aver votato la legge sulla sicurezza, potrà il M5s adottare una mano più leggera nei confronti di Lannutti, la cui gaffe arriva per giunta a ridosso della Giornata della Memoria? È quello che si domandano le opposizioni e si domandano anche molti sostenitori del Movimento, che hanno inondato di commenti negativi il post su Facebook con il quale l'ex presidente di Adusbef ha chiesto scusa, affermando di non essere antisemita.
Il post, pubblicato sia su Twitter che su Facebook il 20 gennaio, aveva suscitato subito reazioni indignate tra i parlamentari, a partire da Emanuele Fiano del Pd.
Scusate ma dove stiamo andando a finire? Dovrò espatriare io, in quanto ebreo ? Un senatore dei #5S cita i #ProtocollideiSavidiSion l’emblema dei falsi alla base del l’antisemitismo moderno come fonte per spiegare il controllo bancario. Siamo veramente ad un punto grave. Orribile https://t.co/AuBwIWcoYe
— Emanuele Fiano (@emanuelefiano) 21 gennaio 2019
Sulla stessa linea Forza Italia.
Ci mancava solo il senatore ignorante e i classici pregiudizi sul complotto ebraico. Che squallore questo M5S che non ha ancora preso le distanze da Elio Lannutti e preteso che chieda scusa per sue farneticazioni.
— Mara Carfagna (@mara_carfagna) 21 gennaio 2019
Giungono quindi, nella serata del 21 gennaio, prima la nota di Di Maio, che prende le distanze a nome di tutto il M5s, e poi le scuse di Lannutti, che il giorno successivo, giacché la polemica continua a montare, afferma che "piuttosto che querelare per la macchina del fango attivata, mi sono scusato, ma se continua la diffamazione, sarò costretto a farlo".
Pd e Forza Italia chiedono le dimissioni
Ma le scuse per le opposizioni non bastano. Secondo il deputato del Partito democratico, Carmelo Miceli, "Di Maio e il Movimento 5 stelle dovrebbero espellere il senatore Lannutti e chiedergli di lasciare il seggio". "Se non lo fanno, la presa di distanza del vicepremier sarebbe solo una presa in giro e significherebbe che la ragione di partito e i numeri al Senato vengono prima del rispetto della dignità delle milioni di vittime della Shoah", aggiunge Miceli. Per la cronaca, se dopo De Falco venisse espulso anche Lannutti, la maggioranza del governo al Senato scenderebbe a 164 seggi, tre in più della "soglia di sicurezza".
"L'antisemitismo non si combatte prendendo le distanze, ma allontanando le persone", dichiara invece la senatrice azzurra Licia Ronzulli, "perché il Movimento 5 Stelle, che ha allontanato e fatto dimettere il deputato Mura perche' preferiva la barca a vela al Parlamento, non fa dimettere il senatore Lannutti per le gravissime bufale antisemite che ha diffuso? Forse per i 5stelle il velismo è piu' grave dell'antisemitismo?". Nelle prossime ore si saprà se il M5s deciderà di aprire un provvedimento disciplinare contro Lannutti e dare la parola ai probiviri.