Sono tanti i big che hanno perso la sfida nei collegi uninominali, ma che entreranno in Parlamento grazie alla candidatura al proporzionale.
A partire dai presidenti di Camera e Senato, Laura Boldrini e Pietro Grasso che a Milano e Palermo hanno perso pesantemente la sfida dell'uninominale. Non è andata diversamente anche per noti esponenti del governo, che poi sono stati ripescati al proporzionale, grazie alla possibilità offerta dal Rosatellum delle pluricandidature in più collegi.
Tra i ripescati sconfitti nei duelli uninominali ci sono Marco Minniti, Davide Faraone, Valeria Fedeli, Dario Franceschini, Teresa Bellanova e Roberta Pinotti. Mentre strada in discesa verso la riconferma per Andrea Orlando e Maurizio Martina che sono stati blindati solo nelle liste proporzionali.
Non usufruiranno del paracadute perché vincenti all'uninominale Beatrice Lorenzin a Modena, Maria Elena Boschi a Bolzano e Graziano Delrio a Reggio Emilia. Per gli altri esponenti del governo uscente senza la doppia candidatura non ci sarebbe stato nulla da fare.
Leu, il partito degli scissionisti del Pd che ha deluso le attese della vigilia attestandosi al 3,4 per cento delle preferenze, ha ripescato Pier Luigi Bersani e Vasco Errani che a Bologna ha perso la sfida contro Pier Ferdinando Casini eletto nelle liste del Pd. Restano fuori Pippo Civati e Massimo D'Alema che arriva ultimo nel collegio di Nardò in Puglia. Qui il Movimento 5 stelle ha fatto "cappotto" aggiudicandosi tutti i seggi.
Sconfitta la governatrice uscente del Friuli Venezia Giulia, Debora Serracchiani che dopo la debacle del Pd oggi ha rassegnato anche le dimissioni dalla segreteria nazionale. La governatrice entrerà comunque in parlamento grazie alla candidatura blindata. Perde la sfida a Parma la consulente del dipartimento delle Pari Opportunità Lucia Annibali, che però si salva grazie al suo posizionamento in più listini proporzionali.
Tra i ripescati anche due esponenti del mondo Lgbt, Monica Cirinnà e Alessandro Zan e poi ancora Piero Fassino, Matteo Richetti, Luigi Zanda. Obiettivo fallito anche per il recordman di preferenze in Basilicata che doveva trainare il voto al sud, Gianni Pittella che comunque lascerà Bruxelles per approdare al parlamento italiano.
Si salvano per Forza Italia Mara Carfagna, Niccolò Ghedini, Adriano Galliani, Paolo Romani, Anna Maria Bernini, Stefania Prestigiacomo, Vittorio Sgrarbi e Micaela Biancofiore che a Bolzano ha perso contro Maria Elena Boschi. Mentre ad essere ripescato nelle fila di Fratelli d'Italia è Guido Crosetto.
La Lega Nord ripesca l'economista anti euro Alberto Bagnai che a Firenze ha perso la sfida contro Matteo Renzi, e poi Roberto Calderoli, Tony Chike Iwobi. Niente da fare per il vulcanico presidente della Lazio Claudio Lotito, fuori dal Parlamento per una manciata di voti.
Nonostante il trionfo elettorale anche alcuni esponenti del Movimento 5 stelle devono ringraziare la quota proporzionale del Rosatellum. Tra questi Gianluigi Paragone, Danilo Toninelli, Vito Crimi, Elio Lannutti e Gregorio De Falco. Mentre non ce la fa la "Iena", Dino Giarrusso che rimane fuori dalla Camera dei deputati.