Articolo aggiornato alle 15,00 di martedì 12 giugno 2018.
Un primo bilancio della tornata elettorale di amministrative segna alcuni punti fermi: l’avanzata della Lega di Matteo Salvini, che proprio nel giorno del voto chiude i porti italiani ai barconi di migranti provenienti dal Nord Africa e dice: “L’Italia comincia a dire no”. Un atto politico che segna una svolta nella politica italiana dell’accoglienza e che in molti comuni al voto è suonato come uno spot elettorale di grande efficacia. Se la Lega avanza, il Movimento 5 Stelle non sfonda, confermando i sondaggi delle ultime settimane a livello nazionale. Sono queste le prime indicazioni della tornata di elezioni comunali del 10 giugno, che hanno visto ai seggi voto 7 milioni di italiani per rinnovare le amministrazioni in 761 Comuni di cui 20 capoluoghi. Al voto ha partecipato il 61,1% degli aventi diritto, in netto calo rispetto al voto precedente (67,24), complice, chissà, anche la domenica di alta pressione su tutta Italia.
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I risultati più significativi
Il primo turno delle elezioni comunali 2018 si conclude con la vittoria del centrodestra a Catania, Treviso e Vicenza (in quest'ultimo comune decisiva la desistenza di M5s, che non ha presentato liste) e il successo del centrosinistra a Brescia (confermato Del Bono) e Trapani.
Liste civiche di centrodestra e centrosinistra hanno eletto il primario Mino Cannito sindaco di Barletta. Il Movimento 5 Stelle correrà ai ballottaggi solo in 3 comuni capoluogo: Terni, Avellino, Ragusa. Nelle precedenti comunali il centrosinistra aveva conquistato 16 sindaci su 20 comuni capoluogo, il centrodestra 3 e il Movimento 5 Stelle 1. Il centrodestra ha finora strappato al centrosinistra Catania, Treviso e Vicenza.
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Il centrosinistra ha confermato Brescia e ha strappato al centrodestra Trapani. Le liste civiche hanno strappato al centrosinistra Barletta. Tra i partiti la Lega trionfa in Veneto, traina il centrodestra nel nord e centro Italia (a Terni prende il 29%), ma non sfonda al sud.
La Lega ottiene l'1,68% a Catania, il 2,6% a Messina, l'1,3% a Siracusa, l'1,79% a Trapani, il 4,13% ad Avellino, il 5% a Brindisi, il 4,56% a Barletta, il 6% a Teramo. M5s ottiene il suo miglior risultato nei comuni capoluogo a Terni con il 24,4%. A Ragusa prende il 22,7%, a Catania il 15,9%, ad Avellino il 14%. Male al nord: Sondrio 3%, Brescia 5,4%, Treviso 4,3%, a Vicenza non c'era la lista, a Imperia 6,1%, a Ivrea (città adottiva di Davide Casaleggio) 13,5%. Exploit del Pd a Brescia con il 34,6%. Nelle roccaforti rosse sotto assedio i dem tengono ad Ancona con il 30,4%. Male in Toscana dove ci saranno 3 ballottaggi con il centrodestra a Massa, Pisa, Siena. Malissimo a Terni, dove il ballottaggio sarà tra centrodestra e M5s, con il Pd fermo al 12,6%.
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Per i ballottaggi del 24 giugno il centrodestra può già sorridere a Imperia, dove correranno l'ex ministro Claudio Scajola e Luca Lanteri, candidato di Giovanni Toti. M5s spera di conquistare almeno un sindaco tra Avellino, Terni e Ragusa, ma solo nel capoluogo siciliano il candidato pentastellato è in testa al primo turno con il 22,7%. Centrodestra in testa a Sondrio, Pisa, Viterbo, Teramo, Terni, Siracusa, Messina, Brindisi, ma ai ballottaggi si ricomincia comunque da zero. Va ricordato che lo scorso maggio il centrodestra aveva già strappato al centrosinistra il sindaco di Udine.