"La nostra parola d'ordine sarà: semplificazione, semplificazione e ancora semplificazione". Diego Piacentini, 55 anni, ex numero due di Amazon e da settembre Commissario straordinario per il Digitale, chiude così un lungo post su Medium dove presenta la sua squadra e un programma di 12 punti per la trasformazione digitale della pubblica amministrazione italiana. Quella "licenza di uccidere" che l'ex primo ministro Matteo Renzi gli aveva conferito per ammodernare la macchina burocratica dello Stato.
La squadra: 17 persone con forti competenze sul digitale
Partiamo dalla squadra. 17 persone "che hanno fatto le valigie per ritornare dal Rhode Island, da Berlino, da New York, dalla Silicon Valley, da Zurigo" si legge nel post. Tutti italiani, tutti con competenze specifiche nel digitale e un passato in startup e multinazionali. Saranno loro a gettale le fondamenta di quello che Piacentini ha chiamato il "sistema operativo" del Paese. Una serie di componenti fondamentali sui quali costruire "servizi più semplici ed efficaci tra i cittadini, le imprese e la Pubblica amministrazione attraverso prodotti digitali innovativi".
Del nuovo gruppo di collaboratori annunciato oggi, fanno parte tra gli altri Gianluca Varisco (cybersecurity), Daniela Battisti (relazioni internazionali), Mirko Calvaresi (new techical project manager), Federico Feroldi (software architect) e Carlo Contavalli (softwar architect). Altri nomi verranno resi noti a gennaio. Qui l'elenco completo.
Dal punto di vista legislativo, scrive Piacentini, molto è stato fatto. Ma manca l'esecuzione dei processi tramite le nuove tecnologie. Al fine di rigenerarli. Renderli innovativi. Ricordando che "l'innovazione non è un punto di arrivo ma un percorso continuo e non ci si può sentire il lusso di sentirsi arrivati. All'indomani della sconfitta per il Governo al referendum costituzionale, alcuni esponenti politici del Movimento 5 Stelle avevano chiesto la fine dell'esperienza di Piacentini a Palazzo Chigi. In un'intervista al Corriere l'ex braccui destro di Jeff Bazos ha espresso la sua delusione per l'occasione persa dal Paese con il No al referendum, ma ricorda che la sua non è "una missione politica" e che in una breve telefonata con il neopremier Gentiloni gli è stato detto di andare avanti.
Il programma: 12 punti per fare l'Italia digitale
Nel post pubblicato su Medium ci sono i 12 punti del programma. Che hanno un obiettivo comune: stabilire un procedimento amministrativo standard in digitale per esercitare i propri diritti. Come ad esempio un permesso, un'autorizzazione o un nulla osta.
Il punto 1 è dedicato al tema sicurezza. Piacentini spiega che si punta a creare che "spieghi a tutti coloro che identificano un problema di sicurezza come segnalarlo in modo adeguato, tutelando gli utenti coinvolti grazie a una pronta risoluzione, e incentivare così tutti i cosiddetti hacker etici ad aiutarci in questo compito".
Al secondo punto l'Anagrafe Nazionale Popolazione Residente. Ossia una sola anagrafe, per semplificare le procedure di variazione e uniformarle a livello nazionale
secondo il principio che "per pagare basta un click" in modo che per i cittadini pagare la Pubblica Amministrazione diventi piu' immediato, veloce, e piu' economico per il Paese.
Al quarto punto, invece, lo SPID (Sistema Pubblico di Identita' Digitale) ossia un'identità digitale sicura, semplice da utilizzare e da ottenere, perché cittadini e imprese possano identificarsi con la Pubblica Amministrazione, accedendo ai servizi pubblici senza bisogno di portare con se' documenti di identita' cartacei o compilare innumerevoli moduli online.
Al punto 5, c'è l'idea di sviluppare un sistema che renda interconnessi i sistemi informatici della pubblica amministraziione. Integrarne le interfacce. "Un ecosistema di API" , lo chiama Piacentini.
Al sesto punto c'è un'idea apparentemente semplice: "Dagli individualismi al lavoro di squadra". Cambiare cioè il modo in cui lavora la PA utilizzando strandard e software aperti.
Nel settimo, il Team sul digitale si pone come traguardo quello di costruire servizi progettati su misura per i cittadini e le imprese, e ideati a partire dai loro bisogni.
Come ad esempio, ed e' il punto 8, la possibilità di essere contattato dalla PA, anche sullo smartphone", o comunque dare la possibilità da al cittadino di decidere come essere contattato.
Il punto 9 ricorda una regola comune a tutti i procedimenti. Uno per tutti, tutti per uno. Ovvero: "Un procedimento amministrativo standard in digitale per esercitare gli stessi diritti".
Al decimo punto Piacentini chiede "una nuova interfaccia all'internodella quale singole amministrazioni comunichino e condividano tra loro dati e API in maniera libera e aperta, permettendo la nascita di servizi e data application nuovi e prima impensabili realizzati sui bisogni del cittadino".
Infine, agli ultimi due punti, la possibilità di raggiungere un codice dell'amministrazione digitale più agile possibile, dando il ruolo al nostro Paese anche di discutere e di stabilire le regole della rete.