Virginia Raggi arriva al traguardo dei due anni esatti dalla sua elezione a sindaco con il Campidoglio ancora una volta al centro di un'inchiesta giudiziaria, quella sul progetto dello stadio dell'As Roma.
L'indagine della Procura di Roma ipotizza la presenza di un 'sistema' corruttivo messo in piedi dall'imprenditore Luca Parnasi per tentare di velocizzare i passaggi che avrebbero portato alla conclusione dell'iter burocratico per l'approvazione del progetto sul nuovo impianto del club giallorosso.
Ovvero l'operazione urbanistica dell'imprenditoria privata più importante aperta in città dopo la fine del ciclo di opere pubbliche finanziate dal Campidoglio dei primi anni Duemila, che avrebbe portato un investimento da un miliardo di euro tra stadio, campi di allenamento e business park.
L'attività investigativa della Procura tocca il Campidoglio: risultano indagati il capogruppo M5s, Paolo Ferrara, e quello di Forza Italia, Davide Bordoni, L'ex presidente di Acea, Luca Lanzalone, è agli arresti domiciliari, mentre la Raggi è stata ascoltata due volte come persona informata sui fatti e viene proiettata ancora una volta in una ridda di voci e polemiche sulla tenuta politica della maggioranza.
Il primo anno per la Raggi è stato quello della conoscenza della macchina amministrativa e delle difficoltà sulle nomine, tanto che in due anni sono già cambiati 8 assessori e 4 manager nelle due aziende partecipate più importanti, Ama ed Atac. Con la scelta della macrostruttura dei dirigenti che ora vede la sindaca a processo - giovedì si terrà la prima udienza - con l'accusa di falso per la nomina di Renato Marra alla guida della Direzione Turismo del Campidoglio, con relativo aumento di stipendio da circa 20 mila euro, mentre il fratello Raffaele era a capo del Dipartimento Personale.
Atac e Ama, le grane più grosse
Nel secondo anno in Campidoglio, invece, la sindaca e la sua maggioranza a 5 Stelle hanno tentato un processo di normalizzazione del loro operato, per provare a produrre dei primi risultati tangibili. La giunta ha aperto il dossier Atac, avviando a settembre 2017 il percorso del concordato preventivo in continuità per tentare di salvare l'azienda del trasporto pubblico dal rischio fallimento visto il debito da 1,4 miliardi di euro.
Lunedì la Procura ha dato parere favorevole al piano di concordato presentato dall'azienda, con la palla che ora passa al Tribunale fallimentare e, in presenza di un via libera, all'assemblea degli azionisti. Nel frattempo la giunta per sostenere il piano di rientro dal debito ha reperito 167 milioni di euro per l'acquisto di 600 nuovi autobus nel triennio 2019-2021.
Sul fronte rifiuti, invece, l'Ama ha depositato il progetto per due nuovi impianti di compostaggio, per rendere maggiormente elastico ed autosufficiente il ciclo, ma anche qui si prevedono tempi lunghi per le autorizzazioni finali e la costruzione. Nei prossimi mesi invece partirà il nuovo modello di raccolta porta a porta per circa 500 mila persone. Nel frattempo, però, i cittadini continuano a domandare risposte nel breve termine su trasporti, raccolta e smaltimento dei rifiuti e sul decoro urbano.
Dal 4 marzo segnali piccoli ma sensibili
E alle urne, dopo il successo di novembre scorso nel Municipio X che tornava al voto dopo oltre due anni di commissariamento per mafia, il Movimento 5 Stelle ha iniziato a pagare dazio. Se alle politiche del 4 marzo scorso i 5 Stelle erano ancora il primo partito in città, alle elezioni nei Municipi III e VIII sono stati sconfitti, perdendo l'ottavo al primo turno e rimanendo fuori dal ballottaggio in terzo. L'affluenza è stata molto bassa ma si tratta di piccoli segnali che rivelano difficoltà di tenuta politica.
La Raggi aveva scelto una linea di ritorno nei territori, tra la gente, ma la deflagrazione dell'inchiesta sullo stadio ha fermato tutto. Così come l'iter burocratico per l'approvazione della variante urbanistica, congelato fino a che non si chiarirà l'assetto proprietario della società Eurnova di Parnasi e non sarà conclusa la due diligence sugli atti del Campidoglio sullo stadio. Sul fronte delle infrastrutture la vittoria della giunta Raggi negli ultimi mesi resta l'apertura della stazione San Giovanni della Metro C, attesa da anni. Forse poco rispetto alle aspettative dei cittadini.