"È stato un agosto difficile. Abbiamo lavorato per amore dell'Italia". Così Nicola Zingaretti ha aperto il suo discorso durante l'evento conclusivo della Festa nazionale dell'Unità di Ravenna, scusandosi con i militanti per non aver partecipato alle varie Feste sul territorio. "Noi abbiamo rispetto per la democrazia, è una ricchezza unica che possediamo".
I prossimi passi politici
La settimana si aprirà con la fiducia al governo giallorosso guidato da Giuseppe Conte che per il segretario dem rappresenta un punto di svolta: "Adesso in Italia si cambia tutto. Dietro di noi c'è una stagione che abbiamo pagato carissima, in particolare per l'economia. Domani in Parlamento si volta pagina, finisce l'era del populismo, chiudiamo la stagione dell'odio e apriamo quella della politica della speranza". Poi l'affondo contro l'opposizione: "Lo dico alla destra, nessuno faccia il furbo, con la nascita di questo governo non c'è nessun tradimento del voto popolare. Il governo gialloverde era nato in Parlamento tra quello che risultò il primo e terzo partito. Questo governo nasce in Parlamento tra il primo e il secondo partito e con altre forze politiche".
Un esecutivo che secondo Zingaretti ha l'appoggio dell'Europa e del mondo: "Ci guardavamo con sospetto. Tutto sembrava ipotecato. Lo spread alto minava fondi a scuola e welfare. Oggi torniamo a contare. Tutto questo non è avvenuto per caso ma perché nella politica è prevalso l'interesse del Paese". E rivendica: "Abbiamo combattuto tutti insieme, tutti con lo stesso obiettivo".
Economia e sicurezza
"Abbiamo dimostrato che l'Unità non è immobilismo. La sfida sarà immensa, c'è una economia da riaccendere". Il politico romano ha presentato la nuova stagione di governo. "Dovremo riprendere il rapporto con l'Europa. Dobbiamo recuperare un clima di fiducia tra le persone. Non accadrà mai più - assicura il segretario Pd - quello che è accaduto pochi mesi fa quando una insegnante è stata sospesa perché aveva garantito il diritto di espressione ai suoi studenti. Non capiterà mai piu. Possiamo dire ai nostri figli che anche grazie a quanto sta avvenendo, da domani la famiglia non sarà regolata dei decreti medioevali del decreto Pillon".
Uno scoglio da affrontare è quello relativo alle modifiche dei decreti approvati dal precedente esecutivo sul tema migranti e sicurezza: "Noi vogliamo politiche che non si basino sulla paura. Noi vogliamo una stagione di vere politiche dell'immigrazione, superare i trattati di Dublino e i decreti Sicurezza".
Un nuovo Pd
Per Zingaretti è necessario non dimenticare le lezioni ricevute dal partito negli ultimi anni: "Non commettiamo errori che nel passato sono stati commessi. Non rinunciamo mai a un'operazione di rigenerazione politica. Per noi si è chiuso un ciclo, una fase storica. Dovremo presso confrontarci per una nuova base programmatica dei democratici. Questa crisi di agosto è stata un momento di ripartenza".E Aggiunge: "Lo dico da Ravenna, apriamo una campagna straordinaria di tesseramento al Partito Democratico. Dobbiamo tornare nel Paese, nei luoghi in cui si soffre e si lavora".
"Gli anni '20 del nuovo Secolo siano quelli dell'elezione diretta del presidente degli Stati uniti d'Europa". Lo dice Nicola Zingaretti nel discorso di chiusura della Festa Pd.
"Battiamoci affinche' il nuovo decennio sia quello dei diritti della persona, respingendo la tentazione di tornare indietro", aggiunge il segretario dem.
Rivendica che "domani nel Parlamento della Repubblica italiana si volta pagina", perche' "nasce un nuovo governo e se nasce e' anche per dire basta a questo imbarbarimento". Nicola Zingaretti conclude la Festa nazionale dell'Unita' e sottolinea che la partenza del nuovo governo deve significare anche la fine della "stagione dell'odio": "Apriamo la stagione della politica della speranza".
"Ai nuovi alleati, al presidente Conte - è il messaggio che arriva da Ravenna - chiediamo una cosa semplice ma rivoluzionaria: lealtà e riconoscimento delle ragioni di tutti, tra nemici non si governa". Lealtà "e saremo leali", assicura Zingaretti.
"Con il Movimento 5 stelle, Leu, forze laiche e moderate abbiamo rifiutato l'idea di un altro contratto tra programmi separati. Il premier Conte lavora su un piattaforma discussa approvata e condivisa. Per noi quella è la base di una stagione nuova. Ce lo chiede l'amore per l'Italia". Il discorso del segretario si chiude con la ripresa delle parole dell'attore Luca Marinelli al Festival del Cinema di Venezia e un augurio per il futuro: "C'è bisogno di archiviare la cultura dell'intolleranza, mettendo di nuovo al centro le persone, la loro dignità e la capacità e voglia di realizzarsi e costruire il futuro".