Sul caso di nave Diciotti, ormeggiata a Catania con 150 migranti ancora a bordo, "c'è assoluta tranquillità e non cambia la linea della fermezza". È quanto si apprende da fonti del ministero dell'Interno.
Oggi a Zapping, programma su Rai Radio 1, ha parlato Matteo Salvini che ha detto:
"Se la Bonino mi ha dato del bullo mi ha fatto un complimento, visto che negli ultimi giorni ho letto di tutto: minacce di morte, molti mi definiscono fascista, populista. Io non sono né fascista, né nazista, né mafioso, né delinquente, né torturatore. Io vedo solo che la gente tra le strade in questi giorni mi dice: vai avanti".
Intanto questa è la quinta giornata al porto di Catania, la decima sulla 'Diciotti', la nave della Guardia costiera dove sono costretti a vivere tra ristrettezze e timori 150 migranti. "Facciamoli scendere" è lo slogan della manifestazione programmata nel pomeriggio per iniziativa, tra gli altri della Rete antirazzista, Legambiente, Pax Christi, Cobas, Arci, Anpi, No Muos e centri sociali. Il quadro resta fortemente incerto dopo la fumata nera in sede europea.
Ieri un folto gruppo consistente di migranti, circa 120, ha iniziato lo sciopero della fame a riprova di una insofferenza e tensione crescenti, e un deciso e inedito pressing è arrivato anche dalla stessa Guardia costiera che in un report inviato al governo e alle procure ha evidenziato la criticità della situazione che impone lo sbarco immediato.
Ieri Matteo Salvini ha indicato quella che potrebbe essere una possibile via d'uscita: eseguire le procedure di riconoscimento e identificazione a bordo per individuare i reali profughi: sulla nave ci sono 130 eritrei, un somalo, due siriani, 10 delle Isole Comore, 6 bengalesi, e un egiziano.