Ci siamo, l’accordo tra Lega e Movimento Cinque Stelle per il governo sembrerebbe davvero ad un passo. Dopo una Domenica passata a discutere a Milano, prima nella sede della Regione, poi nell’ufficio di un parlamentare lombardo, Stefano Buffagni, l’annuncio di Luigi Di Maio: "A momenti chiamiamo il Quirinale e gli diamo tutte le informazioni. È stata una giornata molto produttiva".
Il capo politico di M5s, ha poi chiamato il Quirinale annunciando di essere pronto a riferire sullo stato dell'intesa tra M5s e Lega per arrivare alla formazione del nuovo governo. Il segretario leghista era accompagnato dal suo vice Giancarlo Giorgetti e dal capo segreteria Andrea Paganella. Di Maio dal parlamentare Vincenzo Spadafora e il portavoce Rocco Casalino.
Il tavolo di discussione e confronto sul contratto di governo riprenderà domani a Roma. L'appuntamento è previsto alle 14,30 a Montecitorio tra le due delegazioni, mentre e in mattinata ci sarà un nuovo contro tra Di Maio e Salvini.
Ci dovrebbe essere dunque l’accordo sul patto di governo, sul programma, ma anche sul nome del premier terzo, sebbene non sia ancora stato individuato. Durante la giornata una ridda di ipotesi: verrà fatto un solo nome, anzi, sarà presentata una rosa di papabili lasciando al capo dello Stato la possibilità di scegliere, sarà un tecnico, anzi, no: profilo assolutamente politico. Intorno alle 19,30 è stato Matteo Salvini ha parlare con i giornalisti su questo punto: "No ... e che facciamo, portiamo una squadra di calcio?". Aggiunge Di Maio: “ Sempre politico, mai tecnico.
Dunque sarà una figura politica, di alto profilo, un nome solo. Che però ancora non c'è, non stasera.
Matteo Salvini e Luigi Di Maio avevano lasciato a ora di pranzo il nuovo vertice al Pirellone per stendere il contratto sul programma di governo. Gli altri membri delle delegazioni dei partiti erano invece rimasti al tavolo milanese per appianare le ultime divergenze, che non sarebbero ormai troppe. Al secondo giorno di lavori serrati, gli 'sherpa' dei due partiti hanno esaminato i temi lasciati da parte ieri (circa 7, tra cui un eventuale ritocco della legge Fornero, considerato che la bozza era di 22 punti e che ieri ne sono stati analizzati 15), poi torneranno a rivederli tutti nell'incontro di domani pomeriggio a Roma. La bozza è ancora in divenire e non sarebbe quindi attesa una conclusione dei lavori prima di domani.
Al lavoro sul "nome terzo"
Sia Cinque stelle che Lega puntavano in realtà a raggiungere un'intesa entro la giornata di oggi, quantomeno sui contenuti, in modo da comunicare il raggiungimento dell'accordo di governo al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Sintomatico il fatto che Di Maio avesse annullato la partecipazione prevista stasera al programma di Fabio Fazio 'Che tempo che fa', segno che un'intesa definitiva poteva essere davvero a portata di mano. Secondo fonti del M5s, il contratto di governo è "quasi chiuso" con i due partiti al lavoro su un "nome terzo" per la figura del presidente del Consiglio. Ma le notizie di stasera lasciano capire che l'accordo è fatto, su tutto, anche sul nome del premier.
Di Maio: "Stiamo scrivendo la storia"
"La discussione sul contratto sta andando molto bene, speriamo di chiudere. C'è un ottimo clima. Ovviamente si sta scrivendo la storia, ci vuole un po' di tempo. Per la prima volta nella storia si porta avanti una trattativa sui temi", aveva dichiarato Di Maio lasciando la riunione, alla quale non è poi tornato, preferendo incontrare Salvini in privato.
Chi siede al tavolo
Al tavolo tecnico hanno partecipato: per M5s, Laura Castelli, Danilo Toninelli, Vincenzo Spadafora, Alfonso Bonafede e Rocco Casalino; per la Lega, Roberto Calderoli, Armando Siri, Nicola Molteni, Gian Marco Centinaio e Claudio Borghi. Assente in un primo momento, il vice segretario federale, Giancarlo Giorgetti.
Il nodo del premier
Il capo politico del Movimento 5 stelle e il segretario leghista, che ha lasciato il Pirellone all'ora di pranzo, oggi hanno affrontato il nodo premier nell'incontro del pomeriggio, nello studio di Buffagni. La linea di lavoro, dopo la disponibilità a un passo di lato espressa ieri sia da Di Maio sia da Salvini, è stata di esaminare proposte di nomi terzi, provenienti da entrambi i partiti. Secondo quanto si apprende, sarebbero stati fatti alcuni nomi da entrambe le parti. Da parte 5 stelle si smentisce che ieri Di Maio abbia incontrato a pranzo a Milano l'ex rettore della Bocconi, Guido Tabellini, come ricostruito da 'Repubblica'. Entrambi i partiti sarebbero alla ricerca di un nome di alto profilo che abbia una connotazione e un cursus politico adeguato e che non possa essere assimilato alla figura di 'tecnico alla Monti'. Fonti del M5s parlano di "buonissime possibilità di convergenza".
Fdi è dentro o fuori?
Fratelli d'Italia parteciperà al governo giallo-verde? Giorgia Meloni aveva respinto venerdì la richiesta di Di Maio di appoggiare un premier pentastellato in cambio dell'ingresso del suo partito, per compensare il conseguente spostamento a destra del baricentro dell'esecutivo. La leader di Fdi ha però risposto picche è aspetta di conoscere il nome del premier. "È vero che i temi contano quando si tenta di mettere insieme forze politiche difformi, ma il premier non è l'ultimo problema, è il primo. È il presidente del Consiglio che stabilisce l'identità di un governo. È curioso che si affronti una trattativa partendo dalla fine. L'ho detto anche a Salvini e Di Maio", ha dichiarato Meloni a "In mezz'ora in più".