"Siamo alla mossa della disperazione: sentire Salvini dire non possiamo tagliare i parlamentari poi sentirlo cambiare idea li porta in un cul de sac perché se votano la sfiducia a Conte non si possono tagliare i parlamentari, se vogliono tagliare i parlamentari non possono votare la sfiducia a Conte". Lo dichiara il capo politico M5s, Luigi Di Maio, uscendo dall'Aula di Montecitorio, secondo il quale gli ormai ex alleati "stanno facendo un pasticcio istituzionale dal quale non usciranno facilmente".
"Siamo davanti a una situazione del tutto surreale con la Lega che ha deciso di staccare la spina a questo governo che aveva oltre il 50% dei consensi. Lo ha fatto tradendo la fiducia del M5s e soprattutto di milioni di italiani che ci credevano", ha aggiunto Di Maio, "l'approvazione del taglio dei parlamentari si deve ottenere in questa legislatura, quello che succede il giorno dopo lo decide il presidente della Repubblica. Non lo decidiamo noi".
"Amici? D'ora in poi chiamiamoci per nome e cognome"
A Salvini che in Senato lo ha chiamato più volte 'l'amico Di Maio', il capo politico del Movimento 5 stelle replica: "Gli amici sono leali sempre. D'ora in poi è bene chiamarci per nome e cognome e basta". "Non mi sono mai piaciute quelle persone che fanno gli amici di tutti. Per me l'amicizia è una cosa seria, è un valore fondamentale nella vita, straordinario. E soprattutto, i veri amici sono sempre leali...", aveva scritto poco prima su Facebook Di Maio.
"Voglio darvi una buona notizia, dopo le proteste dei cittadini nelle piazze e sui social la Lega ha ceduto sul taglio dei parlamentari, una riforma del Movimento 5 Stelle e che il Paese aspetta da anni. Settimana prossima tagliamo 345 parlamentari", aveva aggiunto Di Maio.
La replica leghista: "Hanno fatto male i conti"
"Di Maio e i 5 Stelle hanno lanciato una provocazione alla Lega con il taglio dei parlamentari e noi l'abbiamo raccolta e appoggiata: se poi non hanno studiato il regolamento e fatto male i conti non è un nostro problema", ha detto il capogruppo della Lega alla Camera, Riccardo Molinari, al termine della riunione della capigruppo di Montecitorio, "noi siamo a favore ma se poi il provvedimento non si può votare chiedetelo a Di Maio".