Quasi due ore di faccia a faccia, al riparo dei cronisti e delle telecamere, probabilmente a Roma, e il leader della Lega, Matteo Salvini, insieme al capo politico di M5s, Luigi Di Maio, riescono a chiudere sul Governo. C'è il nome del premier e c'è la squadra dei ministri che saranno comunicati già domani al capo dello Stato, che dovrebbe convocare le delegazioni in mattinata per poi svolgere i colloqui con i due leader nel pomeriggio.
Salvini: "Abbiamo chiuso. Nessuno ponga veti"
Matteo Salvini arriva a Fiumicino per sostenere il candidato sindaco della Lega e di Fratelli d'Italia, William De Vecchis. In piazza Grassi, fra selfie e strette di mano, sale su una sedia, impugna un megafono e dà l'annuncio dell'intesa: "Abbiamo chiuso sul premier e sui ministri. Il nome lo daremo a Mattarella. Non saremo né io né Di Maio. Nessuno ponga veti". Il governo M5s-Lega, rivendica Salvini, nasce "non sulle poltrone, ma sulle cose da fare".
La calca applaude quando il leader del Carroccio ripete di essere orgoglioso del lavoro di queste settimane che ha portato a raggiungere l'obiettivo di creare un governo di cambiamento. Salvini avverte che non ci dovranno essere veti sul nuovo esecutivo, e invita la Francia, da cui oggi è arrivato un monito sui rischi per l'eurozona, a non interferire con il libero voto degli italiani. Rassicura che nessuno - Lega ed M5s - pensa di uscire dal patto atlantico e che sulla Tav nessuno ha mai scritto di voler bloccare i cantieri.
Ministri "esterni"? Possibile
Salvini non svela chi è stato prescelto per il ruolo di premier, perché dovere istituzionale è parlare prima con il presidente della Repubblica. Sarà un politico? "Siamo tuti politici, chiunque si occupa di cosa pubblica lo è", risponde. Con Berlusconi parlerà, vuole fare un governo di legislatura e a chi gli domanda se entrerà nel nuovo esecutivo replica: con Di Maio "siamo a disposizione". Sulla composizione della squadra, Salvini spiega: "È possibile che nel governo ci siano persone che mai nella loro vita hanno votato Lega o M5s".
Nell'esecutivo ci sarà il nuovo ministero del Turismo e nascerà anche il ministero della Disabilità e della famiglia, che lui vorrebbe accorpare. Sul pressing di questi giorni verso Fratelli d'Italia, ammette: "mi piacerebbe" il loro ingresso in un governo di cambiamento, ma "non facciamo violenza a nessuno". Infine, nella cittadina dell'areoporto 'Leonardo Da Vinci', ai suoi Salvini dice chiaro: "Alitalia non si può svendere a pezzettini".
Ai Cinque stelle un "superministero" di Sviluppo Economico e Lavoro
"Al Movimento 5 Stelle andrà il Ministero per lo Sviluppo economico con dentro il ministero del Lavoro", spiega invece Luigi Di Maio durante un comizio a Teramo. "Al ministro dell'Economia francese rispondo con un sorriso. Non si è mai visto criticare un Governo prima che nasca", prosegue, "parlano di rischio dittatura, quando vedo questi attacchi mi sento ancora più motivato" E aggiunge: "Dico ai francesi che per la Tav avete scavato, scavato per anni, ma ormai è superata, quindi prendiamoci quei soldi e mettiamoli nel trasporto pubblico locale". "Prima dello spread vengono i cittadini italiani e i loro diritti sociali. Alla Ue diamo più soldi di quelli che rientrano", dice ancora il capo politico del MoVimento, "e se dovremo pretendere qualcosa in Europa, non andremo col cappello in mano, ma chiederemo i margini per poter spendere come seconda forza manifatturiera in Europa, che dà 20 miliardi e ne vede rientrare solo 10-12".
Conte resta in pole per Palazzo Chigi
Secondo fonti parlamentari ci sarebbe il giurista e professore universitario Giuseppe Conte in pole position per la presidenza del Consiglio del nuovo governo M5s-Lega. E' quanto apprende l'AGI in ambienti parlamentari. Il ministero dell'Interno sarebbe appannaggio di Matteo Salvini e lo Sviluppo Economico di Luigi Di Maio. E continua, riferiscono fonti politiche, il pressing su Fratelli d'Italia affinché partecipi alla maggioranza e all'esecutivo.
Meloni: "Salvini non ci ha mai consultato"
"Gli italiani hanno scelto il centrodestra. Il premier dovrebbe essere di centrodestra. Nessuno ci ha consultato, ma noi per scelta non saremo con i Cinque stelle", ribadisce Giorgia Meloni in serata a 'Che tempo che fa', "cosa voterà FdI sulla fiducia? Attendo di avere tutti gli elementi". Meloni aggiunge: "Ho letto che a Salvini farebbe piacere" che Fratelli d'Italia entrasse nel governo, ma "mi corre l'obbligo di precisare che questo sentimento non è stato accompagnato da gesti in questo senso. Noi non abbiamo mai condiviso il lavoro che veniva fatto. Non è che Salvini o Di Maio abbiano mai dialogato con noi sul programma o su chi dovesse essere il premier che per noi deve essere di centrodestra ed invece mi pare che si vada in senso opposto. Fdi non farà parte per scelta di un governo dei Cinque Stelle".