"Siamo fortunati ad avere questo Presidente della Repubblica, in questa fase". Incurante dei rumors secondo i quali per il Colle sarebbe stato improvvido il tentativo di strappare un avallo preventivo a una short list di ministri targati M5s (messi in giro, a suo avviso, da "rosiconi"), Luigi Di Maio si prepara al rush finale della campagna elettorale proseguendo nella strategia con cui sta rafforzando il profilo "responsabile" e filo-istituzionale del suo Movimento.
Dopo aver confermato l'annuncio ufficiale della lista dei ministri, nella quale tre donne saranno a capo dei ministeri più importanti, per giovedì prossimo alle 15, il candidato premier grillino è tornato a illustrare con maggiore precisione quali saranno le sue mosse nelle ore immediatamente successive al voto, nel caso M5s risulti la lista più votata.
"O si passa da noi o si torna a votare"
Seppure in modo cauto, Di Maio ha fatto capire di essere disponibile a convergenze con le altre forze politiche sulla base di un "contratto", di un programma cioè concordato e circoscritto ad alcuni temi sensibili. "O si parla con noi - ha detto Di Maio - o si torna a votare. Per fare un governo bisogna passare prima da noi. Non mi fido di nessuno - ha aggiunto - ma non ho pregiudizi. Mettiamo nero su bianco quello che vogliamo fare, ci dite le vostre priorità, noi abbiamo le nostre".
Guai a parlare di alleanze, però, sia col centrodestra che col Pd ("non sia mai"), piuttosto deve essere M5s a "dare le carte" e "niente scambi di poltrone ma un contratto davanti agli italiani in cui si dice che noi vogliamo il taglio degli stipendi, quello dei vitalizi, il vincolo di mandato e un aiuto a tutte le famiglie che fanno figli". "Mettiamolo per iscritto - ha concluso - e si fa questo per 5 anni".
Tutto dipenderà però dalla 'forza contrattuale' dei 5 stelle
La condizione perché questo schema abbia possibilità di successo, però, è legata alla "forza contrattuale" che M5s avrà in Parlamento, ed è per questo che il capo politico dei grillini ha intensificato il proprio pressing sugli indecisi, rivolgendosi direttamente a loro con un post sul blog delle Stelle, in cui ha spiegato che il 4 marzo "gli italiani decideranno il futuro dell'Italia per i prossimi dieci anni" e che "ogni voto è fondamentale, soprattutto nei collegi dove sarà un testa a testa con il centrodestra di Berlusconi".
Il tutto mentre non si esauriscono le grane con alcuni candidati o esponenti in vista del Movimento: oggi è il turno del sindaco di Bagheria, Patrizio Cinque, che è stato rinviato a giudizio dalla procura di Termini Imerese per una serie di reati legati alla sua attività da primo cittadino. Dal quartier generale di M5s hanno fatto presente che Cinque è stato sospeso dallo scorso settembre, ciò non ha impedito però reazioni polemiche nei confronti di Di Maio da parte delle altre forze politiche, che lo hanno accusato di averlo difeso più volte nel recente passato.