Mentre si scaldano i motori per la partita più importante prima di quella del governo, l'elezione dei presidenti delle Camere, c'è un altro tavolo sul quale i partiti, vincitori e vinti, stanno mettendo le prime pedine: il Documento di Economia e Finanza (Def), che sarà molto probabilmente il primo provvedimento della XVIII legislatura. Il Documento di economia e finanza, ogni anno entro il 10 aprile deve venire scritto e poi spedito a Bruxelles, ma, oltre alla cornice di dati economici e panorama internazionale, solitamente contiene anche gli obiettivi di finanza pubblica e alcuni impegni che fanno già capire quali saranno le misure da mettere in campo con la manovra economica vera e propria, a ottobre. Difficilmente però il 10 aprile ci sarà già un nuovo governo e dunque il Def vivrà una vita complessa. Certo, la stessa Commissione europea ha dato tempo al nostro Paese fino a maggio per consegnare l'intero Def, ma potrebbe non bastare.
Le insidie di uno stallo troppo lungo
Il ministero dell'Economi ha specificato che il 10 aprile varerà solo la cornice macroeconomica del Documento, lasciando al prossimo governo di riempire di contenuti le cifre, ma se lo stallo durasse molte settimane il problema di chi scrive gli impegni resterebbe aperto. "Al momento non viene formulato alcun nuovo obiettivo né tanto meno viene ipotizzato alcun nuovo impegno" ha scritto il Mef. Già nei giorni scorsi era trapelata la disponibilità dell'esecutivo a informare di questi passaggi i principali partiti, dato che sarà ancora il governo Gentiloni a dover scrivere il primo schema di Def. Per questo, o forse nonostante questo, è dunque già cominciata la guerra di posizione sui contenuti del Documento economico finanziario, che sarà forse più terreno di scontro che terreno di confronto tra i tre principali poli usciti dalle urne.
"Il Def sarà la prima occasione per incidere, con le proposte del Movimento 5 Stelle, sulla qualità della vita dei cittadini" ha spiegato Luigi Di Maio parlando con i nuovi eletti M5s, riuniti al Parco dei Principi di Roma. "Si tratta del primo atto che dovremo fare a livello parlamentare perché lo dobbiamo approvare entro il 10 aprile. Sicuramente è una questione importante e noi cercheremo di inserire quelli che sono i nostri obiettivi per il programma" ha chiarito il deputato M5s Carlo Sibilia.
Ma la Lega sembra respingere per ora ogni possibilità di dialogo con i grillini e indica nel Def il primo banco di prova per dimostrare la sua nuova linea programmatica: "Ho ben chiaro cosa proporremo noi, sicuramente non il reddito per chi sta a casa. Reddito è per chi crea e offre lavoro noi non siamo per l'assistenza ma per la crescita" ha replicato Matteo Salvini. "Stiamo lavorando, entro aprile qualunque sia il governo c'è una manovra economica da preparare. Leggo che Bruxelles vuole nuove tasse, noi presenteremo una manovra alternativa fondata sul contrario: meno tasse. E a Bruxelles saranno contenti perché tutti sono contenti se l'Italia cresce" ha tagliato corto il leader leghista. Ovviamente anche per quel che riguarda i conti pubblici, prima si dovrà attendere l'elezione dei presidenti delle Camere e l'avvio delle consultazioni, solo dopo si capirà chi scriverà il Documento e poi se ci sarà una maggioranza e quale.
Cosa c'è nel Def
Principale strumento di programmazione economico-finanziaria. il Def indica la strategia economica e di finanza pubblica nel medio termine. Viene proposto dal governo e approvato dal Parlamento.
Il Def si compone di tre sezioni:
- 'Programma di Stabilita'', con gli obiettivi da conseguire per accelerare la riduzione del debito pubblico
- 'Analisi e tendenze della finanza pubblica', con l'analisi del conto economico e del conto di cassa dell'anno precedente, le previsioni tendenziali del saldo di cassa del settore statale e le indicazioni sulle coperture
- 'Programma Nazionale di Riforma' (Pnr), con l'indicazione dello stato di avanzamento delle riforme avviate, degli squilibri macroeconomici nazionali e dei fattori di natura macroeconomica che incidono sulla competitività, le priorità del Paese e le principali riforme da attuare.
Con il Def vengono aggiornate le previsioni relative al quadro macroeconomico e di finanza pubblica a politiche invariate e a legislazione vigente e sono definiti gli obiettivi programmatici macroeconomici e di finanza pubblica, nonché l'articolazione degli interventi necessari per aggiustare gli andamenti tendenziali allo scenario programmatico.
Il periodo di programmazione copre almeno un triennio e gli obiettivi di bilancio stabiliti acquisiscono una precisa valenza procedurale per quanto riguarda le future decisioni in materia. Il saldo programmatico della Pubblica amministrazione, indicato nel documento per ciascuno degli anni compresi nel periodo di riferimento, rappresenta un valore invalicabile nell'ambito della successiva decisione di bilancio, in quanto le procedure di bilancio in Italia sono caratterizzate, a partire dal 1988, dalla fissazione 'ex ante' di un saldo prestabilito. Il vincolo giuridico associato a tale limite quantitativo ai fini della costruzione della manovra di finanza pubblica deriva dall'approvazione parlamentare (con una specifica risoluzione) del documento in questione. Le successive riforme della legge di contabilità hanno progressivamente arricchito il contenuto informativo del documento.