"Abbiamo votato per ragion di Stato". I malpancisti nella Lega spiegano così il via libera compatto del partito di via Bellerio al disegno di legge anticorruzione (i voti a favore sono stati 288, quelli contrari 143, 12 gli astenuti). Resta il malessere - anche da parte di molti amministratori del nord - per delle misure che - si lamenta un esponente del Carroccio - andranno a colpire soprattutto i primi cittadini.
"Ora chi vorrà fare il sindaco?", si chiede un altro parlamentare. Del resto il partito di Salvini ha accolto con freddezza il via libera al provvedimento che prevede lo stop alla prescrizione. Ma è stato proprio il ministro dell'Interno a dettare la linea ai suoi. Ricompattando il gruppo parlamentare che nel segreto del voto due giorni fa non aveva nascosto il proprio disappunto per l'atteggiamento del Movimento 5 stelle.
C'è ancora chi auspica che al Senato il testo che ha recepito per ora l'emendamento Vitiello sul peculato non si tocchi. Ma il vicepremier è stato chiaro: il semaforo verde arriverà entro dicembre, niente scherzi. Da qui "la ragion di Stato". Le perplessità permangono ma ora - questa la linea della Lega - occorre portare a casa il decreto Sicurezza. Obiettivo quasi scontato, visto che domani il Movimento 5 stelle ritirerà, secondo quanto apprende l'Agi, i 5 emendamenti che erano stati presentati.
Le ultime resistenze sono state superate nel pomeriggio. Qualcuno riferisce di una riunione di alcuni malpancisti pentastellati anche oggi. Nei giorni scorsi 19 deputati avevano inviato una email al capogruppo del Movimento D'Uva per chiedere delle modifiche.
"Ma così non avete capito che andiamo tutti a casa?" si è sfogato oggi un esponente del governo nei confronti di uno dei parlamentari che avrebbero voluto ritoccare il decreto sicurezza. Ma dai vertici è arrivato l'ordine a rispettare i patti. Per questo motivo lunedì verrà posta la fiducia da parte del governo.
Il voto nell'Aula di Montecitorio ci sarà martedì ma la Lega seguirà soprattutto i lavori in Commissione che riprenderanno domani. "Se qualcuno intende modificare ancora il testo vuol dire che questo governo presto non ci sarà piu'", la minaccia di un 'big' della Lega. In realtà, appunto, l'accordo raggiunto verrà rispettato con il Movimento che ritirerà quindi gli emendamenti presentati.
Del resto la maggioranza ha fatto muro anche per difendere Giorgetti, additato da qualcuno nel Movimento come il 'regista' dell'operazione che ha portato alla battuta d'arresto nell'Aula sull'emendamento Vitiello.