Camera e Senato chiudono i battenti per le festività pasquali e il ponte del 25 Aprile. Non sono infatti previste sedute dell'Aula né convocazioni delle commissioni. I lavori parlamentari riprenderanno lunedì 29 aprile. Nessuna pausa invece per il governo: anche se la convocazione non è ancora ufficiale, il Consiglio dei ministri si riunirà martedì pomeriggio con all'ordine del giorno il decreto Crescita.
Varato i primi di aprile ma con la formula 'salvo intese', il provvedimento torna sul tavolo del Consiglio dei ministri e, questa volta, per essere licenziato in via definitiva, con all'interno - salvo nuovi stop - anche le norme a tutela dei risparmiatori truffati, misure che erano invece state 'stralciate' dal testo in occasione del primo sì del Cdm al provvedimento. A 'suggerire' un nuovo passaggio in Consiglio dei ministri del decreto Crescita è stato il Capo dello Stato, così come per lo Sblocca cantieri - approvato in forma definitiva dalla riunione del governo che si è svolta giovedì scorso a Reggio Calabria - essendo trascorso troppo tempo dal primo ok. Un consiglio, come ha rivelato lo stesso premier, rivolto da Sergio Mattarella a Giuseppe Conte nel corso dell'ultimo incontro al Quirinale.
Fuochi incrociati su Siri e Raggi
Il via libera del decreto, tuttavia, è preceduto e accompagnato da nuove tensioni interne alla maggioranza giallo-verde, tensioni 'aggravate' da un lato dall'ultima inchiesta che ha coinvolto il sottosegretario leghista Armando Siri, dall'altro dalla diffusione di conversazioni telefoniche tra la sindaca di Roma Virginia Raggi e l'ex ad di Ama.
Due diverse vicende che, però, hanno fatto da detonatore innalzando il livello di scontro, con tanto di avvertimenti tra alleati su possibili crisi. E così, se i 5 stelle - dopo la revoca delle deleghe a Siri da parte del ministro Danilo Toninelli - hanno a più voce chiesto al sottosegretario di fare un passo indietro dal governo, la Lega ha replicato con la richiesta di dimissioni della prima cittadina della Capitale.
Una tensione tra i due vicepremier Luigi Di Maio e Matteo Salvini che rischia di avere ripercussioni proprio sul decreto Crescita, non solo per quel che riguarda la norma relativa ai rimborsi per i risparmiatori truffati, ma anche per la parte relativa al cosiddetto 'Salva-Roma', ovvero le norme che vanno a 'sostenere' le casse della Capitale intervenendo sul debito storico. È proprio su queste norme che la Lega ha puntato il dito: non saranno nel decreto crescita, ha tuonato Salvini. Di tutt'altro avviso i 5 stelle e sarà necessaria ancora una volta la mediazione del premier Conte.
La polemica sul 25 aprile
Infine, anche le celebrazioni per il 74mo anniversario della Liberazione rischiano di diventare occasione di nuove tensioni interne alla maggioranza di governo. Se infatti Matteo Salvini ha già da giorni fatto sapere che non parteciperà ad alcuna iniziativa "con fazzoletti rossi, fazzoletti verdi, neri, gialli e bianchi", ma che sarà "a Corleone per sostenere le forze dell'ordine nel cuore della Sicilia", Di Maio ha invece garantito la sua presenza.
"Io festeggerò il 25 aprile perché è un giorno importante per la nostra storia", ha detto. Chi non mancherà di ricordare questo importante appuntamento è il Capo dello Stato, che giovedì mattina alle 9 deporrà una corona d'alloro all'Altare della Patria per poi recarsi a Vittorio Veneto (ore 11,30).