In un intervista al Corriere della Sera il ministro dell’Ambiente Sergio Costa annuncia che i lavori preparatori di Cop26, e soprattutto la prima Cop Giovani, si svolgeranno in Italia, a Milano, il prossimo anno a ottobre. Naturalmente, la giovane attivista ecologista svedese Greta Thunberg “è invitata” assieme “all’inviata di Un Youth, Jayathma Wickramanayake”.
Il ministro Costa racconta di averne già parlato con il sindaco di Milano e con il presidente della Regione Lombardia, che “sono entrambi entusiasti, come lo sono io” aggiunge, perché “è la prima volta nella storia delle Cop, su un’intuizione tutta italiana”, che giovani di tutto il mondo si incontrano per due giorni. E al termine, dice il ministro, sarà sottoscritta “una Dichiarazione finale che sarà portata in novembre alla Cop26 di Glasgow e presa in carico dai decisori”.
Sergio Costa, che oggi nella sessione plenaria di Cop25 ribadirà il sostegno italiano alla riduzione delle emissioni, “in linea con gli obbiettivi di Parigi”, dice anche che è anche “la prima volta nella storia dell’essere umano in cui i figli educano i genitori” in quanto “i giovani hanno una marcia in più, sono più liberi” e per questo motivo “dobbiamo creare le condizioni per ascoltarli” per “passare dalla protesta in strada alla proposta”. Ed è anche su questa scia che l’Italia ha appoggiato, sostiene Costa, “l’elezione di von der Leyen proprio perché aveva preannunciato” il suo piano verde.
In questo contesto, il ministro per l’Ambiente ricorda anche che “l’Italia è uno dei 66 Paesi al mondo che ha firmato l’impegno per la decarbonizzazione entro il 2050” e ha depositato nel dicembre dell’anno scorso un Piano energia e clima “considerato dall’Unione Europea tra i tre migliori dell’Ue”, pur essendo ancora da rivedere su alcuni passaggi.
“Bruxelles ha fatto dei rilievi, li stiamo verificando per poter alzare le ambizioni. In linea con la realistica possibilità poi di applicarlo”, aggiunge Costa che spiega anche che il commissario Paolo Gentiloni ha chiesto alla Ue che gli investimenti verdi non vengano conteggiati nel debito, perché “la transizione diventa più veloce e rispetta quello che è stato detto nelle ultime Cop sulla ‘transizione giusta, che non lascia nessuno dietro’, se puoi investire di più”.
Costa definisce la proposta di Gentiloni “ragionevole” e per questo obiettivo serve ora “una deroga al Patto di stabilità”.