La lista dei nomi dei partecipanti è nota ed è pubblicata sullo scarno sito ufficiale. Gli argomenti in agenda pure.
Chi parlerà con chi e chi dirà cosa resterà invece riservato. Salvo quei pochissimi che vengono periodicamente invitati "a titolo personale", i giornalisti non sono ammessi ai convegni del Bilderberg, il forum fondato dal miliardario americano David Rockefeller nel 1954 per "favorire il dialogo tra Europa e Nord America" che consente a politici, banchieri, industriali e accademici di discutere in maniera informale delle principali problematiche globali del momento. Le porte sono chiuse per la stampa al fine di "favorire il massimo livello di apertura e dialogo".
E le misure di sicurezza sono rigide, per arginare le prevedibili contestazioni.
Da oggi il gruppo #Bilderberg sbarca a Torino https://t.co/OQUAaODc2x Incontro pubblicizzato ma blindato, perché il "vero potere" si celebra ma si nasconde. Qui i partecipanti https://t.co/IKnIZrNE6N Primo argomento il populismo. Messa così pare uno spot per i populisti. Auguri
— Roberto Reale (@Reale_Scenari) 7 giugno 2018
Un pilastro delle teorie del complotto
"I partecipanti sono liberi di fare uso delle informazioni ricevute ma né l'identità né l'affiliazione degli oratori possono essere rivelate", spiega l'organizzazione, "grazie alla natura privata dell'incontro, i partecipanti non sono legati alle convenzioni del loro ruolo o da posizioni pre-concordate. In questo modo possono prendersi il tempo di ascoltare, riflettere e raccogliere spunti. Non c'è un agenda dettagliata, non viene proposta nessuna risoluzione, nessun tema è messo al voto e nessun comunicato viene emesso".
Tanta segretezza (fino agli anni '90 si svolgevano conferenze stampa alla vigilia dei vertici ma sarebbero state sospese per la "mancanza di interesse" dei media) ha fatto sì che i convegni del Bilderberg diventassero - insieme ai maneggi di George Soros - tra i principali pilastri di ogni teoria della cospirazione che si rispetti. Per i complottisti si tratta addirittura del forum dove verrebbero discusse e aggiornate le strategie per la perpetrazione del Nuovo Ordine Mondiale. Di sicuro, è un evento che suscita grande curiosità, tanto più quest'anno quando a ospitarlo - dal 7 al 10 giugno - è l'Italia, per la precisione l'Hotel Lingotto di Torino.
Di cosa si parlerà?
Questi i temi in agenda:
- Il populismo in Europa
- La sfida della disuguaglianza
- Il futuro del lavoro
- L'Intelligenza Artificiale
- Gli Usa prima delle elezioni di medio-termine
- Il libero mercato
- La leadership mondiale degli Usa
- La Russia
- I computer quantici
- L'Arabia Saudita e l'Iran
- Il mondo della "post-verità"
- Eventi attuali
Chi sono gli italiani presenti?
- Alberto Alesina, professore di Economia presso l'università di Harvard
- Lucio Caracciolo, direttore di Limes
- Elena Cattaneo, senatore a vita
- Vittorio Colao, ceo di Vodafone
- John Elkann, presidente di Fca
- Lilli Gruber, giornalista
- Giampiero Massolo, presidente di Fincantieri e dell'Ispi
- Mariana Mazzucato, professore di Economia del'innovazione presso l'University College di Londron
- Pietro Parolin, segretario di Stato del Vaticano
- Salvatore Rossi, vicepresidente della Banca d'Italia