In anticipo sulla scadenza prevista, fissata per il 30 aprile, il capo politico del Movimento 5 Stelle, Luigi Di Maio, ufficializza il contratto di governo da offrire ai due potenziali alleati per la formazione di un esecutivo con la Lega o con il Pd, sulla falsariga di quello firmato in Germania da Cdu e Spd per il nuovo esecutivo di grande coalizione. È un contratto di 'base', che non scioglie lo schema dei due forni, seguito finora, nemmeno alla vigilia di un possibile incarico esplorativo al presidente della Camera, Roberto Fico. Il comitato scientifico presieduto dal professor Giacinto della Cananea, ordinario di diritto amministrativo a Tor Vergata, precisa che si tratta di una prima stesura e lascia i tre puntini di sospensione a indicare che l'offerta è ancora aperta a chi vuole aderire alle priorità di M5S, elencando convergenze e divergenze fra le parti interessate.
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"Come emerge anche dal documento, il Movimento 5 Stelle non ha nessuna intenzione di perdere la sua identità politica in un governo di coalizione classico, anche perché la distanza dalla Lega e dal Partito Democratico su molti temi decisivi e sui mezzi per realizzarli rimane netta", sottolinea Di Maio sul blog, "per garantire un governo forte e votato al cambiamento abbiamo quindi proposto un’intesa su 10 punti fondamentali per il Paese, da portare avanti unendo le forze, con disciplina, lealtà e onore".
Affinità e divergenze
Riconoscendo la presenza di "numerose e rilevanti divergenze", il rapporto si concentra sulle possibili "significative convergenze", per individuare i temi che più possano prestarsi a essere inseriti in un'agenda per il governo del Paese, "beninteso ove ve ne fossero le condizioni politiche e istituzionali". Convergenze che, sottolinea il Corriere, "sono prese in considerazione in una serie di tavole sinottiche che coinvolgono tutte e tre le forze in campo contemporaneamente". Tra i punti di distanza riconosciuti dal comitato ci sono invece, ad esempio, quelli "in materia vaccinale" e in ottica europea. "Proprio per questo, temi come i vaccini o la riforma della legge Fornero sono al momento stralciati dal progetto", aggiunge il quotidiano. "Ci sono il salario minimo garantito, le politiche attive di sostegno al reddito e la riforma dei centri per l'impiego, ma non il reddito di cittadinanza", osserva il Sole 24 Ore, "ci sono la semplificazione fiscale e la riforma del processo tributario, ma non la flat tax. Ci sono assunzioni nelle forze dell'ordine, ma nessun giro di vite sull'immigrazione".
Al primo punto c'è la necessità di costruire un futuro per i giovani e le famiglie: i valori condivisi da tutti sono la non discriminazione, il forte contrasto alla violenza di genere, il no a bullismo e cyberbullismo; il sostegno alle famiglie e al lavoro delle donne; riportare l'università e la ricerca la centro dello sviluppo, potenziare l'istruzione; ma c'e' anche il contrasto alla povertà e alla disoccupazione e, su questo fronte, è interessante sottolineare che M5S propone l'introduzione del salario minimo garantito. Il Pd offre il salario minimo legale e la Lega opta per l'introduzione di un salario minimo orario per legge.
Su sicurezza e giustizia ci sono altri temi di convergenza a partire da nuove assunzioni e aumento delle dotazioni. Sul fronte economico si guarda a imprese e incoraggiamento dell'innovazione, oltre che a un nuovo rapporto tra cittadino e fisco. M5S propone l'inversione dell'onere della prova fiscale; dal Pd arriva la proposta di un nuovo patto fiscale e anche la Lega è per l'inversione dell'onere della prova.
Il M5s di Di Maio si conferma pro Ue e Nato
In un passaggio della prima stesura dell'agenda di governo si legge: "La cura dell'interesse nazionale può efficacemente svolgersi solo all'interno dei trattati stipulati con i Paesi che partecipano all'integrazione più stretta in Europa. saranno mantenuti gli impegni già assunti in sede europea. Ma il governo sarà fermo nel pretendere il rispetto dell'uguaglianza fra gli Stati che fanno parte dell'Unione e nell'esigere, per tutti e in ogni caso, l'assolvimento degli obblighi di solidarietà. Si farà promotore di iniziative innovative, per esempio per quanto concerne il regolamento di Dublino. Terrà fede agli impegni assunti in sede atlantica, nel quadro di una piena condivisione dei fini e dei mezzi".
I dieci punti
In sintesi, il Movimento propone un "governo di cambiamento" che si concentri su 10 priorità:
- costruire un futuro per i giovani e le famiglie
- contrastare efficacemente povertà e disoccupazione
- ridurre gli squilibri territoriali
- sicurezza e giustizia per tutti
- difendere e rafforzare il SSN
- proteggere le imprese e incoraggiare l'innovazione
- cambiare il rapporto tra il cittadino e il fisco
- ricostruire il paese investendo in infrastrutture
- proteggere dai rischi salvaguardando l'ambiente
- tagliare gli sprechi per una amministrazione efficiente.
"Ovviamente i patti devono essere chiari e dunque sul fronte del metodo ci devono essere: leale cooperazione, coordinamento stretto in sede europea e verifiche sull'attuazione del programma a metà legislatura", sottolinea il Movimento. Che ora attende la risposta dei suoi interlocutori.