Il Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, parla chiaro: "Non ho mai interloquito con Barr e Trump" sulla vicenda Russiagate. La prima richiesta di Barr, tramite canali diplomatici, sull'operato dell'intelligence Usa in Italia, arrivò a giugno 2019 e si riferiva a fatti della primavera-estate 2016 e richieste sul professore maltese Mifsud. "Ho riferito solo oggi al Copasir, perché prima non c'era il Presidente del Comitato parlamentare. Gli Usa hanno acclarato che l'intelligence italiana è estranea alla vicenda".
Conte su Salvini non usa mezzi termini: "Rimango sorpreso quando Matteo Salvini pontifica sulla questione Barr. Sono andato ad agosto al Senato a riferire al suo posto, non avendo informazioni da lui, nonostante gli sia pervenuta una richiesta scritta in tal senso dal suo Presidente del Consiglio. Lui non mi rispose. Qui non c'è responsabilità istituzionale. Forse Salvini dovrebbe chiarire cosa ci faceva con Savoini in incontri riservati da ministro dell'Interno in Russia con le massime autorità russe. Lui ha incontrato in Russia il ministro dell'Interno, i responsabili dell'intelligence russa, portandosi appresso Savoini, che non ha alcun ruolo. Lo dovrebbe chiarire, innanzitutto agli elettori della Lega".
Conte conferma che il Procuratore generale Usa Barr ha avuto due incontri con gli 007 italiani: il 15 agosto e il 27 settembre 2019. "L'incontro del 15 agosto - spiega Conte - era per cosi' dire tecnico, ed è l'incontro al quale ha preso parte Vecchione. La riunione non si è svolta in alberghi o nella sede dell'ambasciata americana, ma nella sede del Dis di piazza Dante, la sede piu' istituzionale e trasparente possibile. Il secondo incontro si è svolto il 27 settembre ed è stato chiarito che, alla luce delle verifiche fatte, la nostra intelligence è estranea a questa vicenda. Abbiamo rassicurato gli interlocutori Usa su questa estraneità e ci è stata riconosciuta. Non hanno elemento di segno contrario".
Conte chiarisce che il tweet di Trump di agosto, che favorì la nascita del Governo Conte II, non è legato alla vicenda Barr-Russiagate: "È stato detto che il famoso tweet di Trump, in cui esprime apprezzamento nei miei confronti, sarebbe collegato a questa vicenda. Anche questo è falso, Trump non mi ha mai parlato di questa inchiesta". Il Presidente del Consiglio sottolinea che quella di Barr è "un'indagine preliminare, non un'inchiesta giudiziaria. Se ci fossero state attività presuntamente illecite della nostra intelligence, e io ne fossi venuto a conoscenza, avrei fatto scattare una denuncia all'autorità giudiziaria. Ho cercato di operare e ho agito sempre nel rispetto della legge".
Per Conte "la richiesta di informazioni da parte degli Usa è avvenuta sul presupposto di non voler mai mettere in discussione l'operato delle autorità italiane". Sulle critiche di non avere condiviso informazioni con altri esponenti del Governo, Conte ricorda la legge 124/2007, che regola il sistema di informazione per la Sicurezza della Repubblica: "Il Presidente del Consiglio ha l'alta direzione e la responsabilità della politica dell'informazione sulla sicurezza e non la può condividere con alcun ministro per il bene della Repubblica. Non la può e non la deve condividere con alcun leader politico".