Articolo aggiornato alle ore 20,47 del 22 maggio 2017.
Sembrava fatta, ora tutto torna in discussione. O almeno così pare, perchè da quando stamane il New York Times ha sollevato dubbi sulla bontà del curriculum presentato da Giuseppe Conte (università che non ricordano di averlo mai visto) le probabilità che il giurista vada ad occupare la poltrona di Presidente del Consiglio si sono fatte via via sempre più esili. Tanto che già si parla di una sostituzione con, nientemeno, Luigi Di Maio. Nonostante il patto stretto con Salvini, per cui nessuno dei due sarebbe divenuto premier.
Aver sostenuto le ragioni di Stamina, anche solo per dieci secondi, è più grave di una laurea falsa, di un cv falso, persino di una patente automobilistica falsa.
— Tommaso Labate (@Tommasolabate) 22 maggio 2018
Punto.
Di Maio sarebbe "Un leader realmente politico, che andrebbe incontro alle aspettative del presidente Mattarella, che non ha mai fatto mistero di non gradire l’ipotesi di un governo politico ma guidato da un tecnico nel ruolo di mero esecutore. E che avrebbe come possibile compensazione la designazione di Giancarlo Giorgetti, braccio destro di Salvini, al ministero dell’Economia", scrive il Corriere della Sera, "Soluzione, questa, che permetterebbe di lasciare alle spalle le polemiche per l’ipotetica nomina alla guida del Mef di Paolo Savona, giudicato dal Quirinale troppo anti-euro e, di conseguenza, non sufficientemente di garanzia per la Ue e per i partner internazionali".
Vi sveliamo il contenuto https://t.co/cJfRFfOHDz
— Adnkronos (@Adnkronos) 22 maggio 2018
Giorgetti o Savona? Niente di definitivo, se La Stampa afferma che l'economista già di osservanza ciampiana rimarrebbe ad occupare la casella del Ministero dell'economia. Scrive il quotidiano di Torino che "la squadra di governo, a quanto risulta, sarebbe comunque completata mantenendo, allo stato, l’indicazione di Paolo Savona all’Economia".
Perché il caso #Stamina è la macchia più grave per #GiuseppeConte @mauromunafo https://t.co/OxQCv2GanS pic.twitter.com/rnCM1J64YT
— L'Espresso (@espressonline) 22 maggio 2018
"Doveva essere una giornata di riflessione per Sergio Mattarella, all'insegna delle consultazioni al Quirinale con i presidenti di Camera e Senato, Fico e Casellati. È stato un giorno convulso, con le polemiche su Giuseppe Conte", sottolinea La Repubblica, "A questo punto, in seno allo stesso Movimento, ci si augura che il rinvio dell'incarico a Conte possa nel frattempo far maturare le condizioni politiche per il via libera al capo politico".
La Lega ora è insofferente
“Conte? Abbiamo accolto l’indicazione degli amici dei 5 Stelle e su questo continuiamo a lavorare”, avverte Matteo Salvini, dopo il vertice con Luigi Di Maio, “Di Maio non mi ha detto che da parte loro ci sono ripensamenti sul nome del premier. Conte premier è l’indicazione che abbiamo dato. Era nella squadra di governo ipotizzata dal M5S e sarebbe sostenuto da chi rappresenta più del 50% dei voti degli italiani”.
La palla è nelle mani del Quirinale
La nuova situazione rende di nuovo complicato il quadro di una crisi che pareva in dirittura d'arrivo. E rimette al centro dei giochi il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Questi, secondo il dettato della Costituzione, è colui che "nomina il Presidente del Consiglio e, su proposta di questi, i ministri". Insomma, il sì o il no a Giuseppe Conte passerà da lui.
Al momento ancora nulla di deciso sull'incarico per la formazione del governo. Al Quirinale si attende di vedere quali saranno gli sviluppi della situazione politica, prima di assumere una decisione sul conferimento dell'incarico per cui ieri M5s e Lega avevano indicato il nome Giuseppe Conte, il cui profilo è al vaglio del Colle. La decisione di Sergio Mattarella potrebbe quindi arrivare domani o anche dopodomani. Nel frattempo non ci sono stati contatti con le forze politiche.
Insomma, ufficiosamente dal Quirinale si fa sapere che la situazione non è da dare per compromessa, che i controlli di prassi in questi casi continuano e la soluzione potrebbe attendere anche 48 ore. Calma, signori, calma. Per trovare soluzioni durature alle volte è bene prendersi qualche ora in più.