"Mi rivolgo direttamente agli italiani. Agli italiani onesti". È da New York, dove è presente per partecipare ai lavori dell'Assemblea dell'Onu, che il presidente del Consiglio Giuseppe Conte annuncia "una svolta radicale". Chiede ai cittadini "un patto", ovvero quello di accettare un provvedimento complessivo, non una singola misura che "non è mai stato realizzato prima" per risolvere il problema "endemico" dell'evasione.
Il premier mette le mani avanti, spiega che sono in corso delle simulazioni, che non c'è nulla di definitivo ma sottolinea anche che non servono misure palliative. "Voglio preparare gli italiani", si limita a dire Conte. Per questo l'esecutivo è al lavoro per contrastare "la maggiore iniquità in un sistema collettivo".
Con una misura nuova perché così "pagheremo tutti di meno". Dopo aver chiuso la querelle sulla cosiddetta tassa sulle merendine il Capo del governo apre un altro fronte. In attesa della presentazione del Def. Conte non svela i numeri ma rilancia ancora una volta il tema della crescita anche se "all'interno delle regole".
Il fatto è che in Europa ora c'è "una maggiore sensibilità", una consapevolezza comune che occorre abbandonare le politiche di austerità. Perciò si potrà chiedere all'Europa maggiore flessibilità, "sfruttando le pieghe normative per una politica di crescita". Il principio è sempre lo stesso: "Siamo per una politica espansiva in materia economico-sociale. Io ho sempre considerato il Patto di stabilita' e crescita come un patto in cui la stabilità è la premessa per la crescita e non è fine a sé stessa".
Il presidente del Consiglio nel suo ultimo giorno a New York torna anche sull'accordo di ieri a Malta nel vertice tra i ministri dell'Interno Ue. Spiega che l'intesa non è una panacea" ma comunque si tratta di una svolta significativa. E rispondendo a Salvini che ha definito l'accordo una fregatura sottolinea che "non è sostenibile la tesi", è chiaro "che si è fatto un passo avanti".
Un altro arriverà sul tema dei rimpatri, "stiamo preparando una nuova svolta, ci saranno novità", rimarca Conte. Sulle Ong dice di non volere alcuna guerra ma "nessuno può dirci chi deve entrare" e comunque "non è ammissibile" che l'ingresso nel nostro territorio avvenga senza il rispetto delle regole. In ogni caso "non c'è nessuna emergenza".
Con la Lega che nel frattempo sta bloccando il lavoro delle commissioni va giù duro anche Di Maio: "Capisco il nervosismo di Salvini, non ci vorrà molto a fare meglio di lui". Mentre Conte ribadisce che serve un chiarimento nei rapporti tra il partito di via Bellerio e la Russia.