Con la delegazione di Fratelli d'Italia al Quirinale ha preso il via la seconda giornata di consultazioni dopo le dimissioni del premier Giuseppe Conte. Nello studio alla Vetrata sfilano le delegazioni dei partiti maggiori, dopo Fdi anche Fi, Pd, Lega e infine M5s.
Da tutti il Capo dello Stato si attende scelte chiare e tempi rapidi, per senso di responsabilità verso il Paese che ha davanti a sé scelte importanti a cominciare dalla manovra per il 2020.
Questa sera dunque il Presidente Mattarella avrà un quadro più chiaro e assumerà le prime decisioni. Se ci sarà una maggioranza per il voto avvierà l'iter di formazione di un governo tecnico-elettorale per sciogliere le Camere in pochi giorni e andare a elezioni anticipate.
Il diario della giornata, dall'avvio delle consultazioni alle dichiarazioni alla stampa di Mattarella.
Ore 20,20
La crisi di governo "va risolta con decisioni chiare e tempi brevi". Lo ha dichiarato il presidente della Repubblica. Sergio Mattarella, al termine delle consultazioni. "Lo richiede il ruolo che l'Italia deve avere nell'importante momento d'avvio dell'Unione Europea nel prossimo quinquennio", ha aggiunto.
Mattarella ha ammonito che "sono possibili solo governi che ottengano la fiducia in parlamento sulla base di accordi politici tra i gruppi parlamentari su un programma per governare il Paese. In mancanza di queste condizioni, la strada da percorrere è nuove elezioni. Si tratta di una decisione non alla leggera dopo un anno. Il ricorso agli elettori è tuttavia necessario qualora il Parlamento non sia nelle condizioni di esprimere una maggioranza di governo".
Mattarella ha spiegato che da alcuni partiti "sono state avviate iniziative per un'intesa su un nuovo governo e mi è stato richiesto il tempo". Non solo: "Anche da altre forze politiche è giunta la richiesta di nuove verifiche. Martedì prossimo ci saranno nuove consultazioni dopo le quali Mattarella assumerà le "decisioni necessarie".
Nel frattempo per acclamazione l'Assemblea dei gruppi M5s ha dato mandato al capo politico Luigi Di Maio e ai due capigruppo Stefano Patuanelli e Francesco D'Uva di trattare con il Pd. È quanto si apprende.
Ore 18.00
Il Capo dello Stato comunica che deciderà entro le 20.00, quando sarà convocata una nuova conferenza stampa.
Ore 17,32
Uscendo dall'incontro con Mattarella, Luigi Di Maio esordisce di fronte ai giornalisti elencando i numerosi tavoli di crisi aperti nel ministero del Lavoro che ha retto nel governo gialloverde. "Non è giusto che a pagare questa crisi siano i cittadini italiani" dice, "i cittadini ci hanno chiesto di cambiare questo Paese, non di prestarci a giochini politici".
"Secondo noi gli obiettivi per l'Italia sono 10: taglio del numero dei parlamentari; manovra equa con lo stop all'aumento dell'Iva, il salario minimo e il taglio del cuneo fiscale, il sostegno alle famiglie, alle nascite alla disabilità; cambio di paradigma sull'ambiente con un'Italia 100% rinnovabile con un Green New Deal; una legge sul conflitto di interesse e la riforma della Rai ispirata alla Bbc; dimezzare i tempi della giustizia e riformare il metodo di elezione del Csm; autonomia differenziata e riforma degli enti locali; legalità, con il carcere ai grandi evasori e la lotta alle mafie; piano straordinario di investimenti per il Sud; una riforma del sistema bancario per separare le banche di investimento da quelle finanziarie; tutela dei beni comuni come la scuola pubblica, l'acqua pubblica, la difesa della sanità e le infrastrutture". "Il voto non ci intimorisce affatto, ma non può essere la fuga dalle promesse fatte agli italiani".
"Stare al governo ha fatto perdere consensi al M5s e per tutelarci la strada più conveniente per noi sarebbe tornare al voto, ma è anche vero che i cittadini ci hanno votato per cambiare l'Italia e non per cambiare il Movimento. Il coraggio non è di chi scappa, ma di chi prova fino alla fine a cambiare le cose, anche sbagliando. Al M5s questo coraggio non è mai mancato, anche a costo di perdere consensi. Sono state avviate tutte le discussioni per trovar una maggioranza che converga sui punti che abbiamo elencato".
Ore 16,46
Matteo Salvini esce dall'incontro con Mattarella ribadendo di voler andare alle elezioni, ma, a sopresa, concendendo la possibilità di una seconda occasione con Di Maio. "L'Italia non può permettersi di perdere tempo, non può avere un governo che litiga o con posizioni distanti. I troppi 'no hanno potato allo stop di questa esperienza di governo che tante cose buone ha fatto" dice "oggi la via maestra sono e dovrebbero essere le elezioni. La sovranità appartiene al popolo e chi meglio del popolo può decidere a chi affidare le sorti della propria famiglia, della propria azienda o del proprio cono corrente per i prossimi 5 anni?". "L'unico collante tra Pd e M5s sarebbe il 'contro': contro Salvini e contro la Lega". "Se qualcuno mi dice: 'ragioniamo perché alcuni no diventino sì', io sono un uomo concreto, non porto rancore e guardo avanti". "Mattarella ha tutti gli elementi per scegliere al meglio e nel nome del popolo italiano. E a me interessa che gli italiani abbiano per i prossimi 5 anni un governo che faccia, con onore". "La voglia di chiarezza non era un mio capriccio, ma orgoglio. Ritengo che Di Maio abbia lavorato bene, agli insulti di altri non rispondo".
Ore 16,34
"La maggior parte dei parlamentari Pd e M5s è favorevole a cercare un accordo, ma ovviamente tra i vertici ci sono più cautele e diffidenze". E' la lettura dello stato delle cose, secondo fonti dem dell'area vicina all'ex premier Matteo Renzi mentre tra Pd e M5s si lavora a un possibile accordo per far nascere un nuovo governo. "Accordo raggiunto tra Renzi e Di Maio? Falso, strumentale e potrebbe essere fatto circolare ad arte...". Si tratta "solo di fake news" dicono all'AGI due diverse qualificate fonti renziane che bollano appunto come "una notizia falsa" le indiscrezioni che circolano in questi minuti secondo le quali sarebbe stato raggiunto un accordo direttamente tra Matteo Renzi e Luigi Di Maio.
Ore 16,27
"Smentiamo ogni notizia diffusa dalle agenzie di stampa e dagli organi di informazione che citi 'fonti' o riporti indiscrezioni di qualsiasi genere sul M5s. La posizione del M5s sarà espressa al termine delle consultazioni e passerà solo attraverso i consueti canali ufficiali del Movimento e del capo politico Luigi Di Maio". Lo fa sapere il M5s in una nota.
Ore 15.44
Salvini è arrivato al Quirinale con la delegazione della Lega.
Ore 15.30
Le indiscrezioni di stampa in merito ai paletti fissati da Nicola Zingaretti all'alleanza coi 5 stelle vengono accolti con allarmismo da quella parte del Movimento che nutre più perplessità attorno alla nascita di un governo con il Pd. "Zingaretti si comporta come Giuda", commenta una fonte qualificata, tra i principali detrattori, nel M5s, alla nascita del governo con il Pd. "Per noi l'alleanza con il Pd non si può fare e comunque non si può fare a queste condizioni", si scandisce. "Andiamo a votare così vediamo i geni leghisti in opera. Alla prova del governo vediamo come cambiano rispetto agli annunci".
Ore 15.00
Il segretario del Partito democratico, secondo indiscrezioni dal Nazareno, avrebbe alzato la posta chiedendo condizioni tassattive che potrebbero irritare il M5s. "Non ne sapevamo nulla", commentano fonti renziane. I punti riguardano taglio dei parlamentari, decreto sicurezza e legge di bilancio (qui l'articolo).
Ore 14,02
"Ci riempiamo tanto la bocca di democrazia e oggi mi sembra davvero innaturale che qualcuno possa pensare di fare governi diversi solo perché se si andasse al voto vincerebbe Salvini o vincerebbe il centrodestra. Un ragionamento che non credo rispecchi l'intelligenza degli italiani" ha detto il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio, a proposito della crisi di governo e dell'ipotesi governo tecnico. "Il mio timore - ha aggiunto Cirio - è che dietro a un governo tecnico ci possa essere invece la necessità di mantenere questa legislatura per il desiderio di qualcuno di non abbandonare il proprio posto che magari, visti i sentimenti elettorali del Paese, potrebbe mantenere. Oggi abbiamo bisogno di avere una maggioranza certa, delle forze politiche scelte dai cittadini. Il mare è in tempesta e ci vuole un governo scelto dai cittadini, legittimato dal voto popolare e con una rotta chiara e condivisa. Il centrodestra - ha concluso il governatore - deve rimanere unito, i cittadini ci hanno sempre premiato quando insieme abbiamo presentato dei progetti coerenti".
Ore 12,55
"Vi dico, attenzione al futuro. Ci sono in giro dei programmi che metterebbero a zero tutta l'editoria, non solo quella televisiva ma anche della carta stampata". Leader politico ed editore, Silvio Berlusconi si congeda dai cronisti alla Loggia alla Vetrata del Quirinale - dopo il colloquio Sergio Mattarella nell'ambito delle consultazioni - con un vero e proprio allarme. Non sulla rappresentanza democratica a rischio per le strettoie delle tecnicalità elettorali - come aveva fatto ieri Emma Bonino - ma sugli spazi di azione nel settore dei media. "Il male che può venirci addosso - prosegue l'ex presidente del Consiglio, e tycoon del Biscione, usando il 'noi' - è un male grande, che non riguarda soltanto una parte dell'informazione ma tutti noi".
Ore 12,40
Nuova riunione dei capigruppo del Movimento 5 Stelle nelle commissioni permanenti di Camera e Senato con Luigi Di Maio. L'incontro è stato fissato nel primo pomeriggio a ridosso delle consultazioni che vedranno il capo politico salire alle ore 17 al Quirinale per le consultazioni che seguono la crisi di governo.
Ore 12,34
Silvio Berlusconi ha chiesto a Sergio Mattarella di portare il Paese alle elezioni anticipate. La fine del governo gialloverde è la dimostrazione che "i governi non nascono in laboratorio o su contratti". Legge una lunga dichiarazione, il cui cuore è il passaggio in cui Silvio Berlusconi dice "in guardia da un governo frutto di una maggioranza tra diversi e improvvisata". Una maggioranza che non rappresenta la maggioranza degli elettori non puo' essere la base per un governo stabile e credibile ma sarebbe "una presa in giro degli elettori e un tradimento della loro volontà". Per Berlusconi tale governo "sarebbe una presa in giro".
Il leader di Fi ha proseguito affermando che intende "mettere in guardia da un governo frutto di una maggioranza tra diversi e improvvisata". Al termine del colloquio con Mattarella per le consultazioni, il leader FI chiarisce che "in nessun caso Forza Italia è disponibile a partecipare ad alleanze con chi abbiamo contrastato in campo elettorale e che mostra una visione diversa".
Ore 11,24
Nicola Zingaretti ha detto che il Pd è disponibile a una "diversa maggioranza", avvertendo però che dovrà essere un esecutivo di svolta e non un governo a ogni costo. "Abbiamo indicato al Presidente dei principi non negoziabili per dar vita all'esecutivo: una chiara e indiscussa scelta europeista, il pieno riconoscimento della democrazia rappresentativa con la centralità del Parlamento, una svolta radicale delle scelte economiche e di sviluppo con ambiente, redistribuzione e ambiente al centro per evitare inasprimenti fiscali a cominciare dall'Iva, una svolta con la Ue rispetto ai decreti approvate in questi mesi". "Abbiamo espresso al Presidente della Repubblica la disponibilità a verificare la formazione di una diversa maggioranza e l'avvio di una fase politica nuova per dare vita a un governo nel segno della discontinuità politica e programmatica". "Se non dovessero esistere queste condizioni tutte da verificate lo sbocco della crisi sono nuove elezioni anticipate alle quali il Pd è pronto".
Ore 11,22
"La Lega taccia e badi a recriminare contro se stessa, perché mandando all'aria il Governo del cambiamento, ha fatto harakiri e si è messa da sola fuori dai giochi. Ora sarà il M5S a condurre avanti da solo le tante riforme e gli interventi che servono a beneficio di tutto il Paese". Lo dice in una nota il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Danilo Toninelli.
Ore 10,52
C'e' anche il presidente del partito, Paolo Gentiloni, nella delegazione Pd che viene ora ricevuta dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nell'ambito delle consultazioni per la crisi di governo.
Ore 10,33
"Le elezioni sono oggi l'unico esito possibile, rispettoso dell'Italia, dei suoi interessi e del suo popolo e l'esito più rispettoso della Costituzione". Lo ha detto Giorgia Meloni, leader di Fdi al termine delle consultazioni al Quirinale. "Ma Mattarella - ha proseguito - si trova costretto a vedere se c'è una maggioranza parlamentare per il governo e quella presente nell'articolo 1 della Costituzione per cui la sovranità appartiene al popolo. Per noi non è inevitabile avere un governo che ha la maggioranza in parlamento ma non tra i cittadini, perché lo considererei irrispettoso della democrazia. Non credo che padri costituenti pensassero che il Parlamento si può organizzare in modo da mandare al governo persone che se si votasse andrebbero a casa. Se Mattarella scegliesse di valutare l'ipotesi di un mandato, bisognerebbe ripartire dalle elezioni 2018, affidando mandato a esponente di centrodestra. Altre soluzioni non ci sono e se intraprese sarebbero una ferita per la democrazia".