Una nuova crepa divide il centrodestra: è il condono edilizio, proposto da Silvio Berlusconi e seccamente bocciato da Matteo Salvini. Meno tranchant Giorgia Meloni, che però tiene a precisare che bisogna fare dei distinguo e andare nel merito della questione.
Una nuova spaccatura che spinge il leader di Forza Italia a correggere il tiro e fare una sorta di retromarcia, mentre gli avversari politici sparano a zero sul Cavaliere e sulle divisioni interne al centrodestra. Di prima mattina, in un'intervista radiofonica, Berlusconi lancia la proposta di "una sanatoria edilizia per i casi di abusivismo di necessità". L'ex premier spiega nel dettaglio: "Penso che bisogna cambiare regole, chi deve costruire una casa o aprire un ristorante o una attività commerciale non dovrà più aspettare anni per le autorizzazioni, i permessi e le licenze. Dovrà dichiarare l'inizio dell'attività assumendosi la responsabilità di rispettare le leggi urbanistiche e i regolamenti sanitari. Solo ex post dovrà arrivare il controllo che nel caso di irregolarità assegnerà un periodo di tempo per sanarle".
A chi gli faceva notare che si tratta di un condono, ha risposto: "Lo chiami come vuole, ma serve per raggiungere anche quella una pace sociale che oggi non c'è tra cittadini e fisco".
Una proposta che si abbatte sul muro eretto da Salvini, che anzi rilancia le demolizioni delle case abusive: "Rilanciare l'edilizia è fondamentale, togliendo burocrazia e tagliando tasse folli come l'Imu su capannoni e negozi sfitti. Ma dico no, dico fortemente no a ogni ipotesi di condono per abusi edilizi: il nostro territorio è già troppo cementificato, occorre abbattere tutte le costruzioni abusive, a partire dalle zone più a rischio".
Meno 'rigida' la posizione della leader di FdI: "Sento parlare molto di condoni: c'è chi vuole fare il condono sulle case abusive, chi vuole fare il condono sulle cartelle esattoriali. Bisogna scendere nello specifico e distinguere i casi di chi aveva una necessità da chi non ce l'aveva e questo vale sia per le cartelle esattoriali che per le case abusive". Detto questo, puntualizza Meloni, "sicuramente non vogliamo aiutare gli evasori fiscali o gli abusivi seriali".
La reazione delle opposizioni: "Idea criminale, non sono d'accordo su nulla"
Le parole di Berlusconi suscitano la dura reazione di Pd, M5s e Leu: "è un'idea criminale", sentenzia Pietro Grasso. Per Matteo Renzi "Berlusconi ormai è prevedibile, il condono edilizio è la proposta che spunta sempre nell'ultimo mese di campagna elettorale. Sempre quella, la fantasia al potere". I 5 Stelle ritengono "vergognoso" che Berlusconi proponga un condono: "Le centinaia di vittime delle alluvioni e delle frane devono ringraziare proprio le politiche scellerate e criminali degli scorsi decenni e di chi ha amministrato il Paese e quei territori".
La pentastellata Giulia Grillo osserva: "La sera Salvini smentisce quello che Berlusconi dice alla mattina. Non sono d'accordo su nulla. Con loro l'Italia sarebbe nel caos. Prima sulla legge Fornero, ora sul condono, dicono sempre due cose opposte. Se non ci fosse il futuro dell'Italia in gioco ci sarebbe da ridere".
La verità, sottolinea Renzi, è che "l'alleanza che quei due hanno fatto vale solo per prendere i seggi, mica per governare". E Roberto Giachetti rincara la dose: "Ormai è automatico, come Berlusconi dice una cosa, Salvini dice il contrario. Oggi sulla sciagurata idea del condono edilizio. E continuano ad ingannare gli elettori dicendo che sono uniti".
Dopo qualche ora Berlusconi corregge il tiro e in una nota il suo staff precisa: "Coerentemente con quanto da sempre dichiarato, il presidente Berlusconi non ha parlato di un condono, ma di una semplificazione amministrativa per quanto riguarda l'inizio dei lavori edilizi, fermo restando ovviamente la totale e assoluta compatibilità e rispetto delle regole urbanistiche, ambientali e paesaggistiche".