Il sole del socialismo italiano tramonta su Hammamet e dà l'arrivederci all'anno prossimo. Anche se sarà impossibile replicare il successo di quest'anno: il ventennale della morte di Bettino Craxi e la quasi contemporanea uscita del film Hammamet di Gianni Amelio, hanno richiamato in Tunisia oltre 600 persone, una trentina di parlamentari e quasi tutti i grandi nomi del socialismo italiano.
A coronamento della tre giorni, la notizia che il Quirinale "farà un gesto", come ha sottolineato la figlia di Bettino, Stefania (senatrice di Forza Italia). Non ha detto chiaramente se ci sarà un incontro tra il presidente Sergio Mattarella da un lato e lei e i vertici della Fondazione Craxi dall'altro, ma ha sottolineato che il gesto "lo deciderà il presidente Mattarella, sono certa che saprà trovare forme e modi giusti".
Tre giorni di celebrazioni
Le celebrazioni, organizzate ad Hammamet dalla Fondazione Craxi, sono durate tre giorni. L'inaugurazione è stata venerdì 17 gennaio con un incontro con il sindaco della città tunisina; mentre la chiusura delle cerimonie si è svolta nel cimitero dove è sepolto Craxi, questa mattina, davanti a una folla di "mille" persone, secondo la stima fatta dalla Fondazione.
Alla tre giorni, oltre ai figli di Craxi, Stefania e Bobo, e alla moglie Anna e ai familiari, erano presenti numerosi esponenti di Forza Italia (con la capogruppo al Senato Anna Maria Bernini) e del Partito socialista (con il segretario Vincenzo Maraio e il senatore Riccardo Nencini). Poi c'erano Armando Siri della Lega, Alessandro Colucci di Noi con l'Italia. Per il Pd non c'era una delegazione ufficiale, ma a titolo personale erano presenti Gianni Pittella e il sindaco di Bergamo Giorgio Gori. E nessuno in rappresentanza del governo italiano, tanto che Stefania Craxi ha tuonato: "È una vergogna". Nutrita la pattuglia degli ex del Partito socialista italiano con, tra gli altri, Claudio Martelli, Fabrizio Cicchitto, Maurizio Sacconi, Claudio Signorile, Saverio Zavettieri, Carlo Tognoli e Margherita Boniver. Presenti anche il cantautore Eugenio Bennato e il conduttore TV Costantino Della Gherardesca.
"Siamo in mille, come quelli di Garibaldi"
Questa mattina è andato in scena l'ultimo atto delle celebrazioni. Il cimitero cristiano di Hammamet, dove è sepolto Craxi, è troppo piccolo per contenere la folla arrivata per la commemorazione. La vedova Anna, accompagnata da Stefania, riceve un lungo applauso. Camminano dall'ingresso del cimitero fino alla tomba, circondate da simboli del Psi appuntati all'occhiello, garofani rossi nelle tasche della giacche e anche qualche bandiera rossa delle sezioni del partito.
L'altro figlio, Bobo, aspetta immobile accanto alla lapide del padre, stracolma di garofani rossi. Dietro sono appese le bandiere di Italia e Tunisia, più due del Partito socialista e una dei giovani socialisti. All'uscita l'ex ministro e vicesegretario del Psi, Claudio Martelli, va incontro alla vedova di Bettino e si scambiano un breve saluto. Poi l'ex delfino di Craxi si ferma davanti alla lapide per salutare l'ex leader socialista. Anna Craxi dice di essere "molto commossa, la fiducia di questi amici e compagni è più grande di quanto pensassi".
Prima di andare via, Stefania azzarda un paragone: "Oggi siamo in mille qui, come quelli di Garibaldi". Mentre Bobo, a chi gli chiede delle assenze, risponde: "Molti italiani fanno a meno sia del Pd che della Lega e forse anche noi socialisti possiamo fare a meno di entrambi"