L'invasione delle truppe di Salvini nei territori 'rossi' si arresta in Emilia Romagna, la 'Stalingrado d'Italia'. Bonaccini resiste con il 51% dei voti e la leghista Borgonzoni giunge al traguardo con 7 punti di distacco. Il voto disgiunto non è stato quindi determinante per il risultato finale. Decisivo, invece, il ritorno alle urne di molti elettori delusi: in Emilia Romagna l'affluenza rispetto a 5 anni fa è aumentata di quasi 30 punti.
Il centrodestra strappa la Calabria al centrosinistra. Jole Santelli (FI) è la nuova Governatrice con il 55,8% dei voti. Il rivale di centrosinistra Callipo si ferma al 30%. Lo spoglio non è comunque ancora ultimato.
Nessuna vittoria storica della Lega nella regione 'rossa', dove il Pd sembra tornare ad essere il primo partito, dopo il sorpasso subito alle scorse elezioni europee, anche se di misura con i leghisti che restano alle calcagna.
Per i dem si tratta di una sorta di 'rinascita', un risveglio dopo le sconfitte (anche pesanti, come in Umbria) subite alle scorse tornate elettorali: è primo partito in Calabria, nonostante la vittoria del centrodestra con la candidata di Forza Itali. Una vittoria annunciata, quella della deputata azzurra, che fa tirare il fiato al partito di Silvio Berlusconi, sceso invece ai minimi storici in Emilia Romagna.
Crollano i 5 stelle: sconfitta la 'terza via' voluta e difesa dall'ex capo politico Luigi Di Maio. Restano silenti i pentastellati, il reggente Vito Crimi parlerà solo questa mattina. È il candidato M5s in Emilia, Simone Benini, che incassa poco più del 3%, a metterci invece la faccia: "Il Movimento non sparisce", replica duro a Salvini che li aveva liquidati poco prima senza molti fronzoli. E anzi, queste elezioni regionali, per Benini, "danno forza al governo".
Se infatti è vero che non ci sarà alcuna "citofonata" al premier Giuseppe Conte, come avevano preannunciato sia Salvini che Meloni in caso di vittoria, per dare lo sfratto al governo, è altrettanto vero che dalle urne escono nuovi e differenti equilibri nella maggioranza e a palazzo Chigi. Il 'nodo' tenuta dei 5 stelle dovrà essere affrontato, in vista della verifica, con il Pd che già rilancia con forza le proprie proposte.
Salvini, che delle elezioni in Emilia Romagna ha fatto una battaglia politica tutta incentrata sulla sua leadership, subisce la prima vera sconfitta da quando guida il partito di via Bellerio. Certo, la Lega è oltre il 30% nella storica regione rossa, ma non basta a dare la spallata al Pd e, secondo i desiderata leghisti, al governo.
Salvini, con netto anticipo sui primi dati ufficiali, scende nella sala stampa allestita nel comitato elettorale di Lucia Borgonzoni: faccia scura e stanca. Esulta per la vittoria in Calabria e non si dice affatto "sconfitto" per il risultato che si profila in Emilia Romagna. Anzi, "è stata una cavalcata emozionante".
Per il 'capitano', del resto, è già una specie di vittoria che "la partita sia aperta", dice quando il distacco tra i due sfidanti è di misura. Del resto, quando il "popolo vota ha sempre ragione". Infine, si toglie un sassolino dalla scarpa, evidenziando la batosta subita dall'ex alleato: "Il Movimento 5 stelle è scomparso. E' evidente che domani a Roma qualcosa cambierà".
Esulta Nicola Zingaretti: "Salvini ha perso. Il Pd è il pilastro del centrosinistra". Il leader dem non dimentica l'aiuto dato dalle Sardine, ed è a quei giovani che va il suo "immenso" ringraziamento. Infine non ha dubbi: il voto "rafforza il governo", ma ora "serve rigore sulle scelte da fare". Quanto ai 5 stelle, "prendano atto" del "nuovo bipolarismo" e scelgano una volta per tutte da che parte stare.
Esulta anche Matteo Renzi per il risultato di Bonaccini. Ma ora, è l'esortazione del leader di Italia viva, "archiviata la campagna elettorale, tutti al lavoro". Grande soddisfazione in casa Forza Italia per il risultato in Calabria. Per Silvio Berlusconi è la conferma del "ruolo insostituibile" del suo partito, che non manca di definire "irrilevanti" i 5 stelle. Guarda il bicchiere mezzo pieno in Emilia anche Giorgia Meloni, secondo la quale in Emilia "un confronto combattuto è già una vittoria".
Sul fronte dei voti di lista, il Movimento 5 Stelle rimane fuori dai giochi: i due candidati Governatori pentastellati ottengono il 3,4% in Emilia Romagna e il 7,3% in Calabria. Il Pd, nonostante le scissioni di Leu e Italia viva, è il primo partito sia in Emilia Romagna che in Calabria, ma rispetto alle regionali di 5 anni fa il calo è vistoso.
Il Pd passa in Emilia Romagna dal 44,52% dei voti al 34,6% di oggi, cui bisogna aggiungere il 5,7% della lista Bonaccini Presidente.
In Calabria il Pd ebbe il 23,68% ed oggi ha il 16,2%. La lista Oliverio Presidente ebbe il 12,44%, la lista Callipo Presidente oggi ha il 7%.
La lista M5s scende in Emilia Romagna dal 13,26% del 2014 al 4,7% di oggi. In Calabria sale dal 4,89% del 2014 al 6,2% di oggi.
Nel campo del centrodestra exploit delle liste di Lega e FdI. In Emilia Romagna la Lega passa dal 19,42% del 2014 al 32% di oggi. In Calabria la Lega ha oggi il 12,2% mentre nel 2014 non presentò un proprio simbolo. Fratelli d'Italia moltiplica i voti: in Emilia Romagna passa dal 2,47% all'8,6%, in Calabria dall'1,91 all'11,1%. Molto male la lista di Forza Italia in Emilia Romagna: nel 2014 ebbe l'8,36%, oggi il 2,6%. Meglio in Calabria: la lista di Forza Italia ha all'incirca pareggiato il risultato del 2014 intorno al 12,5%. Oggi va però aggiunto il 7,9% ottenuto dalla lista Santelli Presidente. Da sottolineare il risultato dell'Udc in Calabria al di sopra del 7%.