“Le persone che non avranno agito con dolo non saranno perseguite”. Davide Casaleggio apre alla possibilità di far cadere le accuse nei confronti dell’hacker che aveva allertato il Movimento sulle falle della piattaforma Rousseau. Il comunicato, disponibile sul blog del Movimento, arriva dopo che, martedì scorso, la polizia postale aveva identificato L.G., ventiduenne studente dell’Università di Padova, come responsabile di un’intrusione informatica nei sistemi del M5S, per la quale risulta iscritto nel registro degli indagati con l’accusa di Accesso abusivo a sistema informatico.
L’hacker, noto in ambito informatico con lo pseudonimo “Evariste Galois”, aveva spiegato agli inquirenti di essersi introdotto sulla piattaforma “per testare la vulnerabilità del sistema, non avevo nessuna finalità politica”. Dopo la riuscita intrusione aveva infatti avvisato la Casaleggio, dando così modo al Movimento di mettere in sicurezza i propri sistemi.
“In seguito agli attacchi ricevuti la scorsa estate da più persone, organizzate tra loro o meno, abbiamo presentato una denuncia a tutela degli iscritti”, spiega Casaleggio nella lettera, e aggiunge: “Ovviamente le persone che non avranno agito con dolo non saranno perseguite. Come in passato abbiamo ringraziato molte persone che ci hanno aiutato”. Anche l’ambiente tecnologico si era mobilitato in difesa del “white-hat” - hacker etico, in gergo - per avviare una raccolta di firme a sostegno di Galois, riconosciuto da tutti come quello che, con senso civico, ha sollevato per primo i problemi di sicurezza della piattaforma.