Al primo giorno del tour nazionale Rousseau City Lab, Davide Casaleggio ha tenuto un intervento intitolato "Le città nella rete", esponendo alcune sue idee sulle città del futuro. A partire dal bilancio partecipato dei comuni.
"Oggi a Parigi oltre centomila persone decidono come si spende il 5 per cento del budget cittadino. Succede a New York, a Helsinki, a Barcellona, perché non deve succedere anche nelle nostre città? In alcune città amministrate dal M5S - ha proseguito - si sta sperimentando".
"Il bilancio partecipativo è solo uno degli strumenti che possono essere messi a disposizione dei cittadini. I dati della città - ha aggiunto - devono essere a disposizione dei cittadini: quando succede un evento gli abitanti devono esserne consapevoli. Non può essere, ad esempio, nascosto da un sindaco che viene sversato qualcosa nei propri fiumi. Deve essere dichiarato e pubblico".
Casaleggio ha poi fatto l'esempio delle città italiane in cui il bilancio partecipativo è già realtà: Pinerolo (Torino), dove i cittadini hanno deciso per il restauro dell'Arco della Pace, Mira (Venezia), dove nel 2017 hanno scelto come destinare 100mila euro di risorse, e il settimo Municipio di Roma, dove hanno potuto decidere come destinare 400 mila euro per il futuro dei loro bambini.
"Il bilancio partecipativo - ha sostenuto Casaleggio - che è usato in oltre tremila città in giro per il mondo, è uno degli esempi, ma non è l'unico. Possiamo pensare a come coinvolgere i cittadini anche adottando dei beni pubblici", ha detto, nominando alcune città americane in cui i cittadini adottano gli idranti perché di inverno spesso c'è il rischio che vengano coperti dalla neve.
"Le città devono diventare self service, se c'è un servizio che offre la città il cittadino deve poter accederci direttamente", ha continuato poi Casaleggio. "Devono diventare aperte, trasparenti, piattaforma di servizi. Devono diventare accessibili direttamente al cittadino che le vuole utilizzare e che vuole partecipare a queste città".